Il dubbio è stato, a lungo, se rispondere o meno alla provocazione.
Perché se non di provocazione si tratta, allora l’articolo comparso oggi su lla stampa locale a firma dell’ambasciata dei diritti, è davvero la più irresponsabile e vera strumentalizzazione, che gioca sulle difficoltà proprio di coloro che si fregia di difendere.
E a questo si risponde con i fatti, con i dati.
 

Ma prima una premessa: Senigallia ha avviato da anni un processo che la porta a diventare, progressivamente, multietnica e multiculturale. 
Anche la scelta di intitolare uno spazio della nostra città ai migranti è un atto che comprova questa volontà. L’intitolazione è stata ampiamente condivisa; se c’è qualcuno che non è d’accordo e si chiama fuori, se ne assuma la responsabilità.

La precondizione però è quella di cercare una lingua comune fatta di diritti e doveri reciproci. Siamo convinti che favorire l’incontro, la conoscenza, la partecipazione, la condivisione aiuti a scrivere insieme regole chiare di convivenza: il punto fermo è che non ci possono essere diritti staccati dai doveri.

Ora, i dati:

- il Centro di accoglienza è aperto. Non è mai stato chiuso. Recentemente sono stati accolti tre cittadini nigeriani che avevano perso il lavoro, in deroga al regolamento del centro che richiede per l’ammissione il permesso di soggiorno e il lavoro. Inoltre è aperto un confronto con tutte le associazioni per ridefinire il profilo rendendolo più conforme alle attuali necessità.

- i contributi affitto sono in liquidazione, per complessivi € 549.611,98, di cui 100.000 da fondi comunali. Su 393 domande ammissibili, 136 sono di immigrati.

- Sfratti: attraverso una stretta collaborazione con il Tribunale di Senigallia vengono costantemente monitorate tutte le procedure di sfratto. Solo negli ultimi giorni, siamo intervenuti mediando due sfratti per morosità a due famiglie immigrate.

- Contributi economici: l’atto  riguardante l’erogazione di contributi di assistenza economica per il primo semestre 2009, ha accolto 115 domande, di cui 54 di immigrati. Inoltre, con i fondi di emergenza, siamo intervenuti in favore di 10 famiglie immigrate che subivano distacchi di utenze.

- Fondo di solidarietà: con il bando per l’attivazione dei tirocini formativi in favore di coloro che hanno perso il lavoro, abbiamo impiegato complessivamente 20 persone di cui 12 immigrati.

Dati, ripeto, numeri. Ma non aridi. C’è dietro l’attenzione, la sensibilità, l’impegno, pur in un momento economico di grave difficoltà per tutti.

E se, grazie ad un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea, si incontrano nella nostra città giovani africani che studiano in Italia, giovani imprenditori africani che hanno investito nel loro paese, docenti universitari e rappresentanti di istituzioni italiane ed europee, e se all’incontro fanno da corollario musica, arte visiva, cucina, danze, espressioni artistiche le più diverse, davvero non vedo dove sia il problema.

E se tutto questo si integra con una manifestazione di respiro europeo come la Festa della Musica, che da sempre esalta e testimonia l’universalità del linguaggio musicale, la sua capacità di aggregazione e di aiuto nel superamento delle diversità, ancora davvero non vedo dove sia il problema.

Sabato 20, alla Rotonda a Mare, in mattinata, verrà presentato un appello degli studenti africani presenti a Senigallia, intitolato “Studenti africani attori dello sviluppo del paese di origine: cinque proposte per sognare”.
Invito tutti ad ascoltare l’appello, e ad aiutare questi ragazzi a sognare.

L’assessore
Fabrizio Volpini