Pubblicato lunedì, 29 giugno 2009 10:44 - Letture Articolo 2099 - Condividi 
Integrazione a Senigallia, le note di Gambelli (UdC)
UdCIl distacco crea il pregiudizio e favorisce la violazione delle regole

Si parla tanto di integrazione fra le varie etnie che formano le nostre città, ma nel quartiere del Porto esiste, isolata, una comunità di immigrati nettamente separata dal resto della popolazione, e il desiderio di non avere contatti appare reciproco, da entrambe le parti.
Basta entrare nei loro negozi, da via Carducci in giù, per vedere il radicamento di comportamenti, frequentazioni e storie che meriterebbero essere conosciute, eppure sono evitate.

Le contaminazioni tra i senigalliesi e la comunità degli immigrati potrebbero far crescere le due comunità, con occasioni di incontro, opportunità per conoscere le regole che ciascuno pretende di veder rispettate, ed arrivare all'integrazione sociale come un percorso naturale.

Invece certa parte dei nostri amministratori pensa di "salvare" il salotto buono della città, che è vicino agli appartamenti di lusso che saranno costruiti nella zona del porto, mandando gli extracomunitari nelle case popolari da costruire nella periferia delle periferie e delle marginalizzazioni alla Cesanella.

Allontanando gli immigrati forse venderanno più appartamenti, ma fomenteranno la diffidenza di tutti, quelli che pensano che le case popolari debbano essere riservate ai cittadini; quelli che pensano che gli italiani siano nemici dell'Islam.

Non sanno che le feste multietniche sono le più belle e che adesso via Carducci è bella così come è. Avvicinatevi al mondo separato del rione porto, e capirete che le barriere frapposte dal nostro modo di pensare sono dannose.

Frequentate i loro negozi, e, se avete occasione, parlate dei loro problemi, delle loro regole sociali e delle nostre.

Dobbiamo conoscere, capire ed aiutare chi desidera integrarsi nella nostra comunità, pagare le tasse, avere una casa e una famiglia qui.
Il distacco crea pregiudizio e favorisce la violazione delle regole, nostre ed altrui, della civile convivenza.

Premesso che la soglia dei controlli non dovrebbe essere ridotta né in questo Rione né ovunque sul territorio comunale, poiché i fenomeni di violenza o di criminalità non hanno etichetta di etnia o di classe e andrebbero comunque combattuti ed ostacolati, a garanzia delle stesse famiglie, straniere e non che vi abitano.

Spesso ci lamentiamo, del fatto che non pagano le tasse, che percepiscono sostegni sociali preclusi a noi italiani, ma restando distaccati da loro potremo aspettarci ben poco dal futuro.

L'integrazione che nasce dall'incontro è la soluzione.
Perchè anche gli immigrati sentano dalla nostra voce il dovere di rispettare le nostre regole, e noi le loro, dalla loro voce.

Da Giuseppe Gambelli, UdC
Senigallia

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