Pubblicato venerdì, 17 luglio 2009 20:24 - 3127 -
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"Piano del nuovo quartiere Porto: quanto imbarazzante provincialismo!" |
Il piano del nuovo quartiere Porto (la lottizzazione dell’area ex Sacelit – Italcementi, ndr), approvato l’altra sera in consiglio comunale da una maggioranza blindata, è ben sintetizzato da due cifre: 300 mila euro e 20,5 milioni di euro.
Due cifre simboliche: la prima, non nota alla gran parte dei cittadini, indica la follia politica di un’Amministrazione che “incenerisce” 300 mila euro (che potevano essere destinati a opere pubbliche) per ristrutturare la vecchia e orribile ciminiera dell’Italcementi. Una cascata di denaro distolto da opere pubbliche per celebrare una sorta di feticismo archeologico industriale.
Questa è l’idea di “cultura” della nostra maggioranza (che ha respinto un emendamento dell’opposizione che prevedeva l’abbattimento senza rimpianti della ciminiera) che abbandona Palazzo Gherardi e il liceo Classico con tutte le sue opere d’arte (quelle vere), ma spende somme da capogiro per realizzare un museo degli orrori a cielo aperto.
La seconda cifra: oltre venti milioni di euro. E’ la somma complessiva degli oneri di urbanizzazione che dovrà affrontare l’impresa lottizzante. Una follia politica che segue una logica e una mentalità sconfitte dalla storia: strozzare i privati, spremerli fino al limite del baratro, ritenendo la logica di impresa una sorta di sovrastruttura borghese da combattere con ogni mezzo.
Le conseguenze di tale impostazione tardo-marxista saranno evidenti: da una parte, come ha spiegato in consiglio comunale il candidato a sindaco Fabrizio Marcantoni, si mette addirittura in discussione la realizzazione dell’albergo elefantiaco imposto all’impresa (un cinque stelle con 400 camere di cui il mercato stesso non avverte alcun bisogno con il rischio certo di una colossale incompiuta); dall’altra, l’impresa realizzatrice è costretta – per far quadrare i conti – a vendere un metro quadrato di costruito a cifre fuori dal mercato.
Corollario: rischio di impresa altissimo e mercato immobiliare ancora una volta drogato a causa delle richieste assurde di una pubblica Amministrazione che, con i privati, dimostra ancora di avere due pesi e due misure (perché non a tutti i privati si impongono simili assurdi oneri).
Le denunce e l’allarme lanciato dall’opposizione non è servito a nulla. Le contro-proposte avanzate dai banchi della minoranza (anche con riferimenti a realizzazioni convincenti di altri litorali, a partire dalla sostituzione dell’albergo con un centro sportivo moderno e polifunzionale in un’area verde) non sono nemmeno state presi in considerazione In definitiva, si è varato un progetto di un provincialismo persino imbarazzante: un museo (di arte contemporanea, dicono loro), un albergo (che non si realizzerà mai e comunque non verrà utilizzato), una orribile ciminiera che incenerirà un capitale e otto palazzotti gonfi di appartamenti. E’ tutta qui (davvero) l’idea geniale che, a detta del sindaco, rivoluzionerà la città.
E’ tutto qui il limite culturale e progettuale di una classe politica dirigente che non solo non sa volare alto, ma non riesce nemmeno a camminare oltre il viottolo provinciale che percorre con l’incoscienza dell’incapace.
Da Roberto Paradisi
Coordinamento Civico Senigallia
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Lidio Scritto da Visitatore anonimo il 2009-07-19 11:04:53 Meditate gente Meditate ! ! ! ! | |
Ultimo aggiornamento ( domenica, 19 luglio 2009 11:29 )
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