Pubblicato lunedì, 03 agosto 2009 18:11 - 2230 -
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Colonie Unes, inconfutabile esistenza campo di concentramento e valore architettonico |
Il Convegno per la salvaguardia della Colonia Unes-Enel svoltosi giovedì 30 Luglio 2009 al Palazzo del Duca, che ha visto una folta partecipazione di cittadini e di personalità, è pienamente riuscito e i sui primi obiettivi sono stati raggiunti.
E’ stato un momento alto di dibattito e confronto sul passato e sul futuro di Senigallia che, tra l’altro, ha consentito a tutti i partecipanti di iniziare a prendere coscienza pubblica di pagine fondamentali del Novecento: un Novecento senigalliese la cui storia è praticamente ancora tutta da scoprire e scrivere.
Sottolineiamo con piacere che hanno partecipato alla discussione cittadini e personalità che sulla questione esprimono posizioni diverse e che tutti i punti di vista hanno avuto pari dignità di ascolto in un clima di massima apertura e di civile confronto. Non ci ha invece stupito, salvo eccezioni a noi note, l’assenza del Sindaco e la totale indifferenza di certa politica cittadina: quella politica che ogni giorno e anche in queste ore celebra sui giornali se stessa e le proprie “magnifiche intenzioni di programma” (ma quali?) senza però mai pronunciare anche solo una sillaba od esprimere una posizione chiara su quelli che sono i fatti reali e le scelte fondamentali dell’amministrazione civica.
L’obiettivo principale del convegno è stato raggiunto: era quello di dimostrare, grazie anche all’apporto di qualificati specialisti della ricerca storica e architettonica, che il palazzo della ex Colonia Unes-Enel merita di essere salvaguardato poiché è in sè testimonianza di quasi un secolo di storia cittadina, nazionale ed internazionale. Fatto, questo, che deve obbligare le Istituzioni a sottoporre l’edificio ad opportune tutele, al pari di quanto è già avvenuto per le limitrofe colonie della Gioventù Italiana e Miliani-Fabriano. Questa consapevolezza costringerà inoltre le Istituzioni cittadine a riformulare, alla luce delle conoscenze acquisite, le stesse celebrazioni del 25 Aprile e del 4 Agosto.
Dal convegno è emerso che i valori di cui il palazzo è testimonianza possono costituire un validissimo punto di forza per sviluppare attività che contribuiscono, in forme nuove ed originali, alla crescita economica della città di Senigallia e del suo territorio. Le più recenti esperienze marchigiane di tutela, valorizzazione e promozione dei beni storici e culturali hanno dimostrato infatti che la cultura può essere fonte di ricchezza e non un impaccio allo sviluppo.
Sotto l’incalzare della nostra iniziativa sia l’Amministrazione Comunale sia altre istituzioni coinvolte, le quali per mesi si erano trincerate dietro atteggiamenti di indifferenza e a volte di vero e proprio fastidio, sono state costrette a cambiare via via le proprie posizioni. Ormai è inconfutabile che la Colonia Unes-Enel è stata “Campo di concentramento” nazifascista, Ospedale Militare Territoriale dell’Esercito Alleato nonché sede dell’IRO. Ed è altrettanto inconfutabile, al di là dei diversi accenti sulle possibili classificazioni del suo stile, che il palazzo ha un suo peculiare pregio architettonico razionalistico certamente confrontabile con altre presenze architettoniche coeve, alcune delle quali recentemente restaurate.
Si tratta ora di vedere se taluni velati e tardivi “ravvedimenti” dell’Amministrazione Comunale e forse della stessa proprietà (durante il convegno il progettista incaricato ha, infatti, lasciato intendere modifiche progettuali volte al mantenimento di una parte dell’edificio), sono sufficienti a garantire che le Istituzioni abbandonino l’ipotesi della demolizione nonché a garantire che la ex Colonia Unes-Enel sia tutelata nella sua integrità fisica come monumento della storia cittadina e nazionale o se non si tratti invece del solito fumo negli occhi per “addolcire gli animi” e per addivenire poi alle classiche “lapidi in ricordo” che in questo caso suonerebbero davvero come lacrime di coccodrillo sulla tragedia di un popolo e come ridicola caricatura delle testimonianze forti della nostra storia.
L’esito del convegno costituirà, come già pubblicamente annunciato, la base per un appello di portata nazionale in difesa della Colonia Unes-Enel, che chiamerà di nuovo in causa i Beni culturali nonché le massime autorità dello Stato. Saranno inoltre i fatti amministrativi a dirci quali ulteriori iniziative si renderanno necessarie al fine di salvare un monumento e un luogo della storia che sono di tutti gli italiani.
da Luciano Chiappa |