Pubblicato mercoledì, 19 agosto 2009 19:16 - Letture Articolo 2448 - Condividi 
La raccolta rifiuti non funziona: la protesta del Coordinamento Civico
RifiutiIl sig. Simone Cecchettini, presidente del Cir 33, deve avere un'unica consapevolezza: se avesse lavorato per un'azienda privata e non per un consorzio pubblico (con nomine politiche), secondo noi, sarebbe stato cacciato. Senigallia, in piena stagione estiva, è immersa nei rifiuti.

Noi non sappiamo dove abita il Sig. Cecchettini e quale virtuale città lui abbia sotto gli occhi. Sappiamo però cosa c'è sotto gli occhi dei cittadini e dei turisti. E lo spettacolo (anche con risvolti olfattivi davvero poco piacevoli, basti pensare all'odore pestilenziale che emana l'isola di cassonetti di viale Leopardi, a due passi dalla ex Gil nel principale punto d'accesso al centro) è semplicemente indecente.

La raccolta dei rifiuti non funziona. E questo è un fatto. Il linguaggio politichese usato da Cecchettini per auto-celebrare Comune e Consorzio si scontra con il "linguaggio" dei fatti di una città coperta di immondizia. E' un fatto che anche ieri mattina la raccolta della carta (scatolini e cartoni delle attività economiche) è avvenuta dopo le 11,30, con uno spettacolo sul lungomare davvero poco edificante.

E' un fatto che, abitualmente, i mezzi del Cir 33 passano sul lungomare nelle ore centrali e non di notte (come avviene nelle città con serie e attente amministrazioni). E' un fatto che, dietro al residence Milano, nel lungomare centrale, per diversi giorni l'immondizia (anche l'organico) non è stata raccolta.

Il problema non può però essere fatto ricadere sollo sulla disattenzione degli utenti. Perchè i primi a non rispettare tempi e adeguate modalità di raccolta sono proprio gli operatori del Cir 33. I quali - dicono - sono pronti a multare i cittadini di Senigallia con gli ispettori preposti. Ma chi multa il Cir 33? Chi prenderà provvedimenti contro il suo presidente che si sta dimostrando inadeguato al compito politico affidatogli? Cecchettini ricordi che il suo compito è quello di liberare Senigallia dai rifiuti e renderla presentabile. Non è quello di difendere d'ufficio l'Amministrazione comunale.
 
dal Coordinamento Civico
Fabrizio Marcantoni
Daniele Corinaldesi
Roberto Paradisi

Commenti
Finalmente
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-08-20 13:22:05
Vi siete svegliati FINALMENTE ! 
 
I compagnucci, come al solito, negeranno le evidenze. 
 
Chissà se riuscirete a farci sapere il numero e le sanzioni-monnezza erogate, finora? 
 
Alcune voci e molti fatti mi dicono = 0 (zero) , grazie lacky.
ideologie
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-08-20 13:31:22
Certo che da quando la destra neoliberista affarista freghina e menefreghista è al potere anche la sua ideologia si spende e certe follie vengon date per scontate. 
Una è il privilegio della onestà della correttezza politica o dell'efficienza che viene attribuito al privato piuttosto che al pubblico. 
 
Dopo decenni di inefficienza pubblica quei geni degli elettori italiani si sono inventati l'efficienza e l'onestà del privato. Già chi li avrà mai consigliati, un imprenditore sceso in politica per sistemare i suoi guai finanziari e giudiziari?? 
 
Ma ragionate, e se un comune, un ufficio gestisse i rapporti coi cittadini, imprese o la semplice dichiarazione di bilancio come fanno i privati, dove finirebbe onestà e democrazia?? 
 
Il trionfo del privato in politica è la fine della Politica dei cittadini perchè peggio del pubblico inefficiente c'è solo il pubblico privatizzato e privatistico. Preciso quello che fa la sinistra e che amerebbe fare la destra almeno anche a Senigallia. 
 
Se Cecchettini fosse stato dipendente di un privato... il privato non attiva imprese costose e complesse per la raccolta dei rifiuti. Al privato dei rifiuti non gliene frega niente, nè quando li compera, nè quando li adopera, nè quando li butta. Forse si ricorda se vede che son tanti che ci affoghiamo tutti. 
Perchè mai nell'agenda dei Grandi paese l'ambiente, l'ecologia e i rifiuti sono al primo posto dei problemi da risolvere. Per colpa di Cecchettini? 
 
Così come l'uso privato della strada. Il privato non se ne frega del pubblico che per il suo interesse egoistico e campanilistico o di cordata. Compra l'auto, usa l'auto anche per annaffiare il giardino, vende l'auto, ricompra l'auto e poi si lamenta che c'è il traffico ma con chi? Con chi costruisce le strade ovvio. 
Sarà splendido scoprire cosa ha fatto la destra con i rifiuti ad esempio a Napoli. Sarà interessante vedere la politica ecologica dei liberisti e dei commercianti. Immagino che profumo.
DISPARITA' ?!
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-08-21 09:47:58
Antò...fa caldo!!!suonava quella pubblicità, e sarà per questo motivo, che non riesco a star dietro a certe filosofie politiche. Preferisco più il concreto. L'Utile rimane tale sia in una impresa pubblica che in una privata. Se ci sono perdite ed i conti vanno in rosso, in una privata ti danno un calcio in c..o e ti buttano fuori, in quella pubblica, nella peggiore delle ipotesi se hai il lato B dalla parte tua, con una "progressione orizzontale" come ho imparato ora chiamarsi, puoi anche avere un avvanzamento economico. Tutto qui...provare per credere!!! 
Franco Giannini
fini diversi
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-08-23 14:48:37
Se il pubblico viene valutato e assimilato al privato siamo perduti e spacciati perchè i fini sono del tutto diversi, nel migliore dei casi si somigliano nei processi. 
 
Il privato cerca il profitto personale e dei soci, il pubblico (dovrebbe) cerca il benessere dei soci (i cittadini) e basta anche dovesse comportare perdite economiche, vale a dire che il pubblico elargisce spende a favore dei soci anche se non da ciò non ricava profitto. 
 
Che le regole del privato funzionino anche nel pubblico solo il millantatore truffaiolo trapiantato di soprattacco e sacca viagratica organizzatore di festini poteva darlo a bere all'egoista italiano medio e imprenditore. 
 
Altro fatto. Il tizio che lamenta di non vedere multe e controlli forse vedendone griderebbe alla crudele amministrazione staliniana che inceppa l'impresa con tasse lacci e multe. o no? 
 
Certo che se gli imprenditori invece di patteggiare con amministrazioni e soci la loro impunità (fiscale o altro) si mettessero a fare scelte in coscienza corrette oltre che legali forse le cose in Italia andrebbero diversamente.
Dubbi
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-08-25 18:13:15
...immaginiamoci poi, quando oltre al mancato utile, il pubblico, non raggiunge neppure il benessere dei soci. Ma nei rifiuti, lo dicono gli esperti, il guadagno c'è...solo che i soci (i cittadini) non lo vedono e mai lo vedranno! 
Franco Giannini

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