Pubblicato mercoledì, 02 settembre 2009 17:11 - 2094 -
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Come far diventare una risorsa, e non un costo, i servizi culturali |
Come in altre zone del Paese, a Senigallia le risorse culturali del territorio rappresentano più un costo che un vantaggio. Musei aperti in orario di ufficio, poche volte di sera e nei festivi; gestioni curate da esperti poco attenti all’aspetto economico. Eppure basterebbe poco, per rilanciare un settore che da solo potrebbe diventare il principale volano per l'economia del turismo e dei servizi culturali. Siccome la scarsità di fondi è un dato certo, si può avviare un'azione seria di rilancio razionalizzando la spesa e investendo ciò che si può risparmiare.
Un primo passo potrebbe essere quello di riunificare, nei limiti del possibile, in un unico progetto integrato, la gestione di tutte le strutture museali, monumentali, bibliotecarie, teatrali e musicali della città. Il passaggio successivo potrebbe essere quello di ricercare uno o più contraenti con discrete capacità di investimento, e con bassi costi di gestione, all’interno del mondo delle associazioni, delle fondazioni e delle cooperative locali, che possono offrire lavoro, ricevendo varie agevolazioni, anche a persone in difficoltà, disoccupati, cassaintegrati o diversamente abili.
I compensi per il gestore del servizio potrebbero essere in parte commisurati agli incassi, in modo da favorire le aperture festive, serali, e l'organizzazione di eventi extra, anche al di là del minimo contrattuale.
Al fine di compensare l’entità degli investimenti, è possibile individuare ulteriori forme di profitto per il gestore concordando e pianificando l’apertura di spazi di vendita di articoli di carattere culturale, commerciale o alimentare. Il piccolo commercio può servire per mandare avanti le attività culturali ed i musei, ed esiste in tutto il mondo, in quanto è incentivato ormai da anni, con contributi e disposizioni normative che agevolano l’apertura di piccole attività commerciali
Basterebbe un semplice collegamento ad internet, per far vedere ad un visitatore le zone più interessanti del comprensorio, dai luoghi della nostra memoria storica collettiva, che sono i musei, i palazzi storici, e non solo.
I vincoli che attualmente impediscono l’affidamento a terzi della gestione della Rotonda e lo svolgimento di attività commerciali al suo interno verranno meno fra poco, quindi all’interno delle soluzioni prospettate va individuato un modo per coprire con delle entrate rilevanti la spesa che annualmente produce la Rotonda, per gli alti costi di gestione e manutenzione, che non possono più gravare sui contribuenti, data la rilevanza della crisi economica in atto.
Gli indirizzi sulla gestione degli spettacoli dovrebbero essere maggiormente orientati verso i gusti della popolazione senigalliese e dei turisti, con un occhio ai costi ed un altro al profilo culturale. Più spazio quindi alle Associazioni locali "teatro- danza-musica". Costerebbe poco e darebbe un grande ritorno anche un progetto specifico per favorire l’integrazione fra le culture, attraverso l’espressione artistica.
di Giuseppe Gambelli e Prof. Mariano Manocchi |
Ultimo aggiornamento ( mercoledì, 02 settembre 2009 18:04 )
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