Pubblicato martedì, 08 settembre 2009 20:29 - 2374 -
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Senigallia, caso Villa Bucci: Ceresoni risponde a Massacci |
Il vicesindaco replica alla lettera di Carlo Massacci del Comitato Mancini Sindaco
Caro Carlo,
grazie, poiché in questo modo mi dai l’opportunità di intervenire sulla vicenda di “Villa Bucci”. Le questioni che richiami (“Villa Bucci” e “Megadistributore di Borgo Molino”) sono profondamente diverse sia per le procedure amministrative che le hanno riguardate, ma soprattutto profondamente diversa e cambiata è la direzione della politica urbanistica di questa città.
La vicenda del “megadistributore di Borgo Molino” fu a suo tempo la punta dell’iceberg di una politica urbanistica, che allora era arrivata al termine del suo corso. Noi Verdi tra gli anni ’80 e ’90 ci siamo battuti per il rinnovo di quel metodo di governo del territorio che liberalizzò la spiaggia alla cementificazione dei “baretti”, che consentì l’edificazione delle Piramidi, la realizzazione dei miniappartamenti sul lungomare; la costruzione dei centri per la grande distribuzione commerciale (Maestrale e Molino); la possibilità di edificare “aree di completamento” (gli effetti sono oggi visibili per esempio in via Cupetta, via Verdi, strada Corinaldese vicino al depuratore…); un sostanziale blocco dell’edificazione dell’edilizia residenziale pubblica con conseguente aumento esponenziale dei costi degli appartamenti dell’edilizia privata; la pratica di utilizzare i piani particolareggiati delle frazioni con la sola finalità di trasformare le aree agricole in edificabili, solo per citare alcuni esempi.
Caro Carlo noi Verdi abbiamo “le mani pulite” poiché sia dall’opposizione (per 20 anni) che dal governo (per 6 anni) abbiamo lavorato, cercando di essere sempre coerenti – ovviamente con limiti e difetti come tutti e pensando che si possa fare sempre meglio e di più -, per rendere la città migliore di come l’abbiamo trovata, volendo promuovere l’interesse pubblico.
Dal 1997, anno in cui risale la vicenda cui fai riferimento del “Megadistributore”, ad oggi sono passati più di 12 anni. In questi anni ci siamo faticosamente adoperati per rinnovare la politica urbanistica della città in discontinuità col passato. Sulla costa abbiamo ridotto gli indici di edificazione di oltre il 40% delle quantità, abbiamo bloccato il raddoppio della cubatura delle piramidi; abbiamo avviato una nuova stagione, ripartendo da zero, che vedrà a breve la realizzazione di oltre 300 appartamenti di edilizia residenziale pubblica per le fasce sociali più deboli (giovani coppie, single, anziani, migranti…); abbiamo sostanzialmente azzerato gli indici delle “aree di completamento” (difendendo questa scelta fino alle 6 del mattino in consiglio comunale contro chi da destra e da sinistra si opponeva); abbiamo lavorato per la redazione del piano Cervellati, che può piacere o meno, ma sicuramente così come adottato dal Consiglio Comunale non favorirà la speculazione edilizia; abbiamo approvato la variante Arceviese, che così come votata nell’approvazione definitiva (grazie anche al contributo della Provincia) ha ampliato l’edificabilità solo finalizzandola alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica e alla risoluzione di problemi di mobilità, verde, parcheggio, tentando di migliorare la vivibilità dei centri frazionali della zona.
Non ultimo pensiamo di aver dato un contributo positivo sulla questione della Sacelit – Italcementi (riduzione ad un terzo delle cubature pre–esistenti e bonifica dell’area da oltre 300 milioni di chilogrammi di materiale contenente amianto) e nella riqualificazione della area della fonderia dell’ex–Veco.
Pensiamo di avere le”mani pulite” e la “coerenza” anche sulla vicenda di Villa Bucci, che altro non è che una ristrutturazione, che non ha comportato da parte dell’amministrazione comunale alcun aumento di cubatura, rispetto alla quale il Piano Cervellati (le cui norme di salvaguardia si applicano sin dall’agosto 2008) ha introdotto per i soggetti attuatori non benefici, ma piuttosto nuovi vincoli e limitazioni; che è stata inserita nel Perimetro del Centro Storico dal vecchio Piano Particolareggiato Ballardini del 1980.
Dai dati che ti ho sopra riportato si può desumere che nella gestione urbanistica - a cui come Verdi abbiamo partecipato - non c’è stato legame tra “affarismo e politica”. Ho accolto comunque positivamente la tua richiesta di delucidazioni e chiarificazioni, che ritengo utili e necessarie per chi, come te, riprende dopo una pausa a impegnarsi direttamente nella vita politica e ha bisogno, nonostante la sicura attenzione e interesse per la vita della città, di un quadro generale di quanto è successo in questi anni.
Vorrei chiederti infine, caro Carlo, se sei veramente così sicuro che tutti quelli con cui stai costruendo la tua nuova esperienza condividano le tue idee sui valori e sulla necessità di rinnovare ulteriormente la politica urbanistica di questa città. Poiché dagli atti votati e le posizioni prese in Consiglio o anche in Giunta da alcuni di questi tuoi “nuovi compagni di viaggio” mi sembra di non trovare quella coerenza e quella unità d’intenti a cui fai riferimento nel tuo intervento.
da Simone Ceresoni
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VERIVERDI Scritto da Visitatore anonimo il 2009-09-21 09:10:56 Quello che ti sei dimenticato mio caro "verde" sono le aree a parco !!! non un centimetro di verde, non un albero, tre zone a parco nessuna realizzata, il campo da golf alle saline non realizzato per l'uso dei diserbanti!!!!! e in agricoltura ? cari verdi fate meno gli ostruzionisti e più i verdi !!! meglio un metrocubo in più con un albero in più, che zero metricui e zero alberi!!! ciao ciao | |
Ultimo aggiornamento ( martedì, 08 settembre 2009 20:44 )
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