Pubblicato giovedì, 24 settembre 2009 14:20 - 2063 -
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Il metodo Prodi e la complanare |
Riflessioni politiche di Primo Gazzetti, candidato a sindaco di Senigallia per l'UdC
Il progetto della strada complanare all´A14 è salutato con apprezzamenti dai cittadini che vogliono una strada interquartieri che possa alleggerire il traffico lungo la Statale, ed è contestato da chi pensa che fare più strade sposta il problema del traffico, ma non lo risolve.
E´ un dato di fatto che in sette chilometri la complanare prevede sei incroci che immettono su aree potenzialmente edificabili, che potrebbero produrre nuove volumetrie, auto e traffico.
Gli espropri comporteranno indennizzi a prezzi irrisori per molte famiglie che si trovano in difficoltà economica, perché hanno dovuto ricorrere a tecnici ed avvocati per cercare di difendere il proprio diritto alla salute e l´interesse ad avere una contropartita congrua per la perdita dei propri beni, espropriati o a rischio di lesioni, nel caso dei fabbricati costruiti con fondamenta leggere negli anni 50 - 60, vicino al tracciato della nuova strada.
Pensando a come poter amministrare la città in nome del bene comune, mi viene in mente il metodo che ha applicato l´On. Prodi, quando da Presidente del Consiglio ha affrontato le opposte fazioni pro e contro un´altra opera pubblica, la TAV in Val di Susa.
Il metodo è non dire, un no o un si assoluto, a questo o a quel progetto, né lasciare sul lastrico i cittadini, in attesa che la Giustizia compia il suo corso.
L´On. Prodi ha sospeso per un breve tempo l´esecuzione dei lavori, incaricando un gruppo di tecnici e giuristi indipendenti rispetto alla politica, affinché proponessero soluzioni idonee a recepire le richieste fondate dei favorevoli e dei contrari.
I tecnici indipendenti hanno trovato una soluzione migliore, individuando un nuovo tracciato al progetto e i lavori potranno ripartire con il consenso delle popolazioni interessate.
Basterebbe nel nostro caso che le parti si accordino per designare due - tre esperti indipendenti, con il compito di individuare soluzioni alternative al tracciato attuale, in aree non urbanizzate ed a forte concentrazione proprietaria, cercando di limitare gli effetti collaterali negativi sulle case esistenti, il numero degli incroci a raso, prevedendo al più un paio di svincoli.
Si può ancora sviluppare l´idea di realizzare una bretella ad ovest dell´A14, ovvero dalla parte opposta, rispetto al tracciato attuale.
Il metodo Prodi è servito per evitare il rischio di contraccolpi negativi anche dal punto di vista dell´ordine pubblico.
Le persone che rischiano di perdere i propri beni e la salubrità dell´ambiente in cui vivono sono nostri concittadini, e sono tanti. Molti di essi sono disperati.
Sarebbe inaccettabile, anche per il più entusiasta di questo progetto, negare sadicamente o egoisticamente agli interessati una breve pausa di riflessione, per cercare di far trovare soluzioni alternative e migliori, se ci sono, a tecnici indipendenti, che esistono ancora, malgrado lo spoil system, nelle amministrazioni statali e nelle Università, e non solo.
Un breve standby potrebbe permettere di acquisire una risposta condivisa in termini scientifici sulle modalità migliori per risolvere i problemi della viabilità cittadina.
da Primo Gazzetti |