Le
zone di espansione sono state dedicate prevalentemente all´
edilizia abitativa per una fascia medio alta di clientela, così il senigalliese medio cerca la prima casa nei comuni limitrofi di Ostra e Ripe, verso l´entroterra, mentre nascono nuovi pendolari, che si uniscono a quelli che per lavorare ogni mattina si recano nelle industrie e nelle aziende di Ancona, Jesi, Fabriano, eccetera.
Chi vuole avviare un´impresa cerca
la soluzione meno costosa, quindi anziché comperare capannoni già esistenti cerca di costruirne di nuovi, dove ci sono aree disponibili. A Senigallia non ce ne sono, per destinazioni industriali, e le possibilità sono limitate alla ristrutturazione di qualche capannone, ma tutti quelli esistenti hanno prezzi alti e si trovano più o meno vicini ad aree densamente urbanizzate.
Le aree più vicine sono nella zona industriale ZIPA nel Comune di Ostra, ed in altri comuni.
Le imprese che operano in quei territori offrono
occupazione ai residenti nel posto, e a persone che vengono da fuori, fra i quali molti senigalliesi, che sono pendolari e avrebbero potuto non esserlo, se si fosse puntato non solo sulla redditizia edilizia abitativa, ma almeno un po´ anche sull´industria, in modo da offrire condizioni vantaggiose all´insediamento di imprese operanti nei settori più vicini alle vocazioni tradizionali dell´economia senigalliese, che vanno dal manifatturiero alle produzioni agricole di qualità, per finire con il terziario ed il turismo.
A questo punto, l´ipotesi da studiare è quella di chiedere la collaborazione del Consorzio ZIPA per cercare di
pianificare insieme al Comune, anche a Senigallia, e non solo nei Comuni vicini,
la realizzazione di un´area industriale, senza che ciò abbia un maggiore impatto ambientale, nel senso che si potrebbe ricavare una zona industriale, con una variante urbanistica, nelle aree lungo la Corinaldese dove sembra che debbano nascere nuove case, in un momento in cui il mercato dell´edilizia sembra però in crisi.
Senigallia deve offrire maggiori e diversificate opportunità lavorative a tutti, per cui bisogna rallentare l´espansione dell´edilizia abitativa e puntare di più su quella industriale, che è in grado di assorbire lavoro più qualificato, rispetto alle destinazioni artigianali e commerciali.
di Matteo Perini e Primo Gazzetti
http://udc-Senigallia.blogspot.com