Qualcuno ha cercato di minimizzare ciò che è successo
sabato pomeriggio in piazza del Duomo. Forse qualcuno è fuori dalla realtà o, forse, è talmente stato allevato alla cultura dell’odio che ha perso totalmente il senso del reale. E forse anche il senno.
Sabato è successo che
un gruppo di teppisti con le bandiere rosse (e con effigi inquietanti che poco hanno a che vedere con la democrazia) ha cercato di impedire una libera manifestazione di un pacifico e democratico partito politico. Glielo ha impedito la polizia in tenuta anti-sommossa. Come nei paesi sud-americani.
E’ successo che dei
teppisti carichi di bile e rancore hanno prima lanciato gavettoni d’acqua contro dei liberi cittadini e poi hanno tentato di lanciare dei petardi. Una testata giornalistica ha descritto il lancio come “innocente e simpatico”. C’è di cui vergognarsi.
Non si confonda la
legittima provocazione della Lega (quella sì goliardica e con cui i leghisti hanno dimostrato di non aver nessuna paura della violenza no-global), con la
violenza fisica di voler colpire vigliaccamente, e nascosti dal branco, dei cittadini (tra cui donne e anziani) con dei gavettoni e poi con dei petardi. In un Paese normale non si lanciano gavettoni d’acqua, si contesta pacificamente. Non si scandiscono (e non si scrivono)
frasi violentissime e becere. Si dialoga, quando si è capaci di farlo. Non si spara al massimo il volume dei propri amplificatori per impedire con la forza lo svolgimento di un dibattito.
Vedere il vice-sindaco del Comune di Senigallia
Ceresoni (la cui finta facciata pacifista è stata ampiamente smascherata da tempo) e l’assessore provinciale
Mariani fraternizzare e
proteggere i violenti carichi di odio, è un fatto gravissimo e inquietante per le istituzioni. La deriva dei verdi senigalliesi rasenta ormai l’emergenza democratica. Le parole dell’assessore Mariani che, dopo aver protetto politicamente no-global con la sua presenza, ha difeso il comportamento violento di questi estremisti, descrive bene il
clima da sovversione di ogni valore che stiamo purtroppo registrando.
Se, a Senigallia, nel
silenzio imbarazzante e politicamente connivente del sindaco Angeloni e del nuovo candidato di sinistra Mangialardi, dei pacifici cittadini hanno necessità di vedersi tutelati dalla polizia per esprimere il loro pensiero, significa che è ora di voltare decisamente pagina.
da Roberto Paradisi - Coordinamento Civico
Foto di Marco Scaloni