Dopo essere stato sbandierato per mesi dal presidente del consiglio e infine ricondotto, attraverso un iter istituzionalmente più corretto, alle legittime competenze dell’ ente regione, ha visto in questi giorni la luce il piano casa. Alcuni hanno atteso quasi con insofferenza i tempi dell’assemblea regionale, altri, come noi, con un’apprensione che oggi si dimostra più che mai giustificata.
L’azione del governo regionale ci presenta oggi il frutto di un lavoro controverso e un tentativo timido di contenere gli effetti di questo provvedimento ispirato dal governo nazionale attraverso una legge quadro.
Il risultato era in gran parte prevedibile, con la prospettiva del voto imminente si comprende come a nessuno piaccia esporsi fino al punto di perdere fette importanti di consenso tra le categorie economiche e fra i cittadini interessati, ma ci sono circostanze nelle quali, a costo di essere impopolari, occorre guardare al di là delle convenienze del momento assumendosi la responsabilità di proteggere la città dalla barbarie che oggi si annuncia.
Questo programma, potenzialmente, può cambiare il volto di intere parti della nostra città più di qualsiasi provvedimento adottato in questi anni, esautorando di fatto l’amministrazione comunale dai compiti ad essa delegati in materia di governo del territorio.
A Senigallia indebolisce l’azione di una amministrazione che ha riequilibrato in questi anni, attraverso controverse varianti in riduzione dei volumi edificabili, le previsioni di un PRG obsoleto e sovradimensionato, sostituendo ad una pianificazione misurata mirante al risparmio del territorio, l’urbanistica fai da te, espressione di una rozzezza senza precedenti.
E’ un provvedimento che parla alla pancia dei cittadini, che riproduce in forma di legge il malcostume diffuso di porsi al di fuori delle regole, ma che non alimenta alcun reale sviluppo. Esauritosi in un effetto passeggero e potenzialmente devastante, lascerà la nostra economia in condizioni ancora peggiori di quelle attuali. Quando saranno consumate per il sostentamento di un sistema economico malato, le risorse oggi disponibili e compromesso l’equilibrio di quartieri e frazioni in spregio alle più elementari regole di convivenza civile, di questo piano casa non resteranno che le macerie.
Questo provvedimento e’ espressione di una economia autoreferenziale che vede nel costante aumento dei consumi l’unico motore per uno “sviluppo insostenibile”. Un occasione per rivedere i nostri modelli di consumo in una visione etica e solidale, è stata irrimediabilmente persa.
Qualcuno ritiene che questo sia un provvedimento democratico perché offre a tutti le medesime condizioni di accesso ai premi di cubatura previsti dalla legge in deroga al PRG; noi Verdi crediamo che non sia così, crediamo invece che per tanti oggi strozzati tra precarietà lavorativa e difficoltà di accesso al credito, quella del piano casa non resterà che una stridente e frustrante delusione.
Lungi dal riuscire a dare risposta ai bisogni reali di tante famiglie che si trovano nella difficoltà di vivere in spazi inadeguati, a godere dei bonus previsti dal “piano casa” saranno i soliti che oltre a possedere una casa di proprietà dispongono delle risorse necessarie per attivare i processi edilizi.
Come Verdi di Senigallia esprimiamo di conseguenza un giudizio negativo su tale provvedimento, e intendiamo aprire con la città e i soggetti politici interessati, un confronto circa le reali ricadute di questo provvedimento, rompendo l’assordante silenzio che ha accompagnato gli ultimi passaggi di una legge “scomoda” sulla quale in tanti vorrebbero oggi sorvolare.
da Roberto Primavera - Portavoce Verdi Senigallia |