In merito alla
manifestazione in piazza Garibaldi di sabato scorso, regolarmente e giustamente autorizzata, forse sarebbe meglio evitare l'
eccitazione pre-elettorale che ha contagiato alcuni uomini politici
del Partito Democratico (Schiavoni e Scattolini) che, con una eccessiva dose di presunzione, pretendono di dare giudizi e lezioni di democrazia sulla base di una
lettura dei “fatti” piena di falsità e strumentalizzazioni.
Ognuno è libero di “comprendere e giustificare”, come fa
Schiavoni, la “carica di alleggerimento” della polizia, ma per tranquillizzare la propria coscienza non si possono teorizzare ed elaborare fantomatiche motivazioni di ordine pubblico vetero anni settanta.
Chi sabato era in piazza Garibaldi, sa benissimo che
non c'è stato alcun ordine pubblico da difendere, né tanto meno è stata messa “a repentaglio l'incolumità dei passanti”.
E' falso, inoltre, affermare che si sia trattato di una contestazione violenta (quattro gavettoni, due fischioni e due petardi di capodanno) e ciò è stato confermato dall'assessore provinciale
Mariani che, a differenza di Schiavoni e Scattolini, era presente alla manifestazione.
Quello che
ci sorprende, invece, è
il silenzio di questi “democratici” di casa nostra rispetto all'atteggiamento provocatorio dei leghisti e alla violenza, quella si, del loro messaggio politico, infarcito di intolleranza, xenofobia, razzismo e riti magici medievali evocatori dell'oscurantismo nazionalsocialista: altro che democrazie e libertà di espressione.
In una democrazia compiuta va salvaguardato il diritto a riunirsi, certo, in nome delle proprie idee nel rispetto della costituzione, come il diritto a poterle contestare.
Come
Rifondazione Comunista di Senigallia, lanciamo un
appello alle forze di sinistra, alle donne, agli uomini e alle sensibilità democratiche del mondo cattolico di questa città per respingere insieme il tentativo di trasformare ogni istanza critica e politica anche di natura conflittuale, in un problema di ordine pubblico.
Chi vuole esportare qui a Senigallia, il
modello politico e culturale del centrodestra, infarcito di restrizione degli spazi dell'agire politico finalizzato a scoraggiare ogni forma di protagonismo soprattutto giovanile, istigando all'individualismo e alla passività di massa, avrà la nostra più netta opposizione.
dal direttivo del Circolo di Rifondazione Comunista “F. Siena” di Senigallia