Abbiamo letto, increduli, la
dichiarazione firmata PD, Verdi, Sinistra e Libertà, IDV, PDCI, Repubblicani Europei in merito alla candidatura di Roberto Mancini a
sindaco per il centrosinistra a Senigallia. La dichiarazione offre lo spunto non solo ad una risposta ma anche ad alcune domande che poniamo ai firmatari della stessa.
- Il
neonato comitato per Mancini sindaco è la risposta partecipata e organizzata da parte di alcuni cittadini che ritengono possibile far valere e promuovere un modo nuovo di fare politica e di pensare allo sviluppo di Senigallia, più
attento alle esigenze dei cittadini, del territorio inteso come bene non riproducibile e per questo unico e prezioso e dell’intero comprensorio Misa e Nevola; tale iniziativa rappresenta, dunque, un
tentativo “dal basso” di rispondere ad un malessere diffuso rispetto ad un governo della Città sempre più lontano dai cittadini ed arrogante.
- Attorno al Comitato si è riunito un
numero consistente di persone - molte delle quali sicuramente elettori dei partiti che compongono il centrosinistra, anche se tale definizione appare sempre più, nel tempo, a “geometria variabile” -, che provengono da esperienze politiche, professionali e umane differenti, ma che con Roberto Mancini hanno trovato un patrimonio di valori e di ideali comuni che speriamo possano essere apprezzati da gran parte dei cittadini che voteranno a marzo per dar vita al nuovo governo cittadino.
- Liquidare tali energie umane e di idee con frasi offensive e che rimandano ad una scelta identitaria che non è presente nel Comitato dà il senso del modo di considerare la politica e coloro che vi si avvicinano con il
desiderio di portare il proprio contributo. E’ un negare dignità a posizioni differenti da quelle che i firmatari del comunicato esprimono.
- Non comprendiamo, inoltre, se e da quando
la dizione “centrosinistra” sia patrimonio esclusivo di qualcuno, se e da quando esista un marchio di fabbrica che qualcuno può usare qualcun altro no; forse il non partecipare alle cosiddette primarie di coalizione organizzate e dirette dal P.D.è un peccato originale che merita lo sberleffo per chi si dissocia da tale pratica? E’ possibile prevedere un percorso diverso di presentazione di una candidatura alla Città senza per questo compiere atti di lesa maestà? Pensiamo, viceversa, che questo modo di ragionare basato su una
pretesa “autosufficienza” di certi partiti abbia prodotto guasti seri al centrosinistra ed al Paese.
- Abbiamo letto di un
desiderio di discontinuità con il passato da parte di alcuni esponenti della coalizione che andrà alle primarie nel mese di novembre; discontinuità vuol dire cambiare valori, scelte e metodi di fare politica. Auguriamo ai portatori di tali buoni propositi di riuscire nell’intento anche se ci pare assai complesso cambiare pagina rimanendo assieme a coloro che quella pagina l’hanno scritta e la rivendicano come esempio di buon governo.
Buon lavoro.
dal Comitato per Mancini Sindaco per Senigallia