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Lista Gazzetti, le osservazioni sul piano Cervellati |
Da cittadino prima ancora che da candidato a Sindaco, proprio perché non ho partecipato alle varie fasi che hanno portato alla approvazione del Piano Cervellati per il centro storico, vorrei illustrare le idee che mi sono fatto assistendo al dibattito che c’è stato in Consiglio comunale così come è stato filtrato dalla stampa locale.
La speranza è che come me, molti cittadini si siano fatta una loro opinione sull’importante strumento di programmazione urbanistica che determinerà il futuro del centro storico della nostra città. Non ho la presunzione né voglio occuparmi di tutti gli argomenti del piano, ma solo di quelli che, immagino, rappresentino i messaggi chiave, i più significativi per l’immaginario collettivo. Eccoli: 1. L’ipotesi di sopraelevazione degli edifici che sono stati colpiti dal terremoto del 30. L’amministrazione lega questo intervento ad un concetto di investimento e di aumento della residenzialità. Giusto perché è indubbio che entrambi i parametri siano veri, ma se proviamo ad immaginare i meccanismi economico-sociali che si innescheranno per il raggiungimento di quegli obbiettivi ecco ciò che può accadere: • Espulsione della popolazione anziana che risiede oggi nel centro storico per incapacità a fronteggiare gli enormi investimenti che occorreranno per il recupero della cubatura, dovuti ai pesanti interventi di consolidamento strutturale per rendere gli edifici, a cui si aggiungerà un piano, in regola con le normative antisismiche; • Accaparramento delle superfici oggi esistenti da parte di grossi gruppi investitori che, si può immaginare, non andranno certo per il sottile nel tentativo di assicurarsi quanto più vantaggio possibile nei confronti di potenziali concorrenti; • Trasformazione della residenza, in residenza di lusso appannaggio di classi sociali ad alto, altissimo reddito; • Trasformazione del tessuto connettivo del centro storico che tenderà a produrre nel medio termine una situazione conflittuale tra nuovi residenti da una parte e attività commerciali e manifestazioni di varia natura dall’altra. In alternativa a questo modello di città se ne potrebbe ipotizzare un altro dai seguenti contenuti, fatte le debite premesse: La città attuale si è sviluppata a partire dai secoli scorsi. Massimo 3 piani per le abitazioni. Strade adeguate per pedoni, cavalli e carrozze. Oggi il centro storico ha 2 piani. Scarsamente abitati. Eppure siamo carenti di parcheggi auto. Se alziamo di 1 piano le abitazioni del centro, bisogna tornare al cavallo e carrozze. Altrimenti con più auto e gli stessi parcheggi, sarebbe il caos. Lasciamo lo spazio abitativo così com’è. Ricaviamo invece dei parcheggi adeguati per liberare il centro storico dal traffico. Anche per giovani famiglie con figli e quindi con maggiori difficoltà di movimento. Liberiamo le strade dai posti macchina e spostiamo i parcheggi in punti strategici attorno alla cinta muraria. In modo che tutti si spostino in egual misura, liberando il cuore della città dal traffico. Questa può essere la soluzione a bassi costi. 2. Cambio di destinazione d’uso di Palazzo Gherardi. Si dice che sarà il Consiglio Comunale a decidere sulla destinazione futura della prestigiosa struttura. Su questo punto non si può tergiversare; o si è per la residenza o per il mantenimento dell’uso pubblico dell’edificio. Tralasciando altri argomenti in favore del mantenimento ad uso pubblico dell’immobile, sui quali le opinioni potrebbero essere molto diverse, ce n’è uno incontrovertibile, quello, cioè, che recuperare ad abitativo Palazzo Ghepardi significa comunque maggiore flusso di auto verso la zona e necessità di parcheggi. Quindi la destinazione deve tenere presente la vivibilità della città. 3. Realizzazione di un centro commerciale nella sede dell’ex Arena Italia adiacente a Porta Fano. Questa proposta ha dell’incredibile ed è espressione di un vero e proprio furore distruttivo. Si prevede un piano sotterraneo per il parcheggio, uno rialzato per un supermercato generalista ed un secondo per una galleria di negozi. Ipotesi, questa, che condurrà alla distruzione di quel che resta dell’impianto commerciale del centro storico, fatto di piccoli e medi negozi, che subiranno un ultimo e definitivo drenaggio dei loro clienti, anche di quelli che si spostano a piedi, dopo quelli subiti per effetto dei centri commerciali. L’ex Arena Italia, invece, potrebbe servire come parcheggio, anche multipiano, per togliere le auto, in particolare, dalla strada dei Portici Ercolani e zone limitrofe. Questa mi sembra una soluzione moderna. Creare nuovi parcheggi in base alle capacità abitative. Questa dovrebbe essere la regola. La prossima amministrazione, nel caso fossimo chiamati a presiederla, dovrà occuparsi di commisurare il piano tenendo conto di tutte queste osservazioni. da Primo Gazzetti Candidato Sindaco Lista civica-UDC-PRI
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