I crocefissi nelle aule scolastiche simboli di Uguaglianza e rispetto e la loro presenza non può rappresentare " una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e tanto meno una violazione alla " libertà di religione degli alunni": Così ribadisce con forza il Governatore della Confraternita dei Crocesegnati e Ss Sacramento di Senigallia, Giampiero Streccioni Girolimetti.
Quanto ha stabilito negli scorsi giorni dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo manifesta, nelle parole del Confratello Maurizio Perini, un falso storico oltre che una abnormità giudiziaria. "Se volessimo pure trascurare la legittimità della pronunzia della Corte sulla materia, non può passare il concetto secondo cui il Crocifisso, è simbolo discriminatorio dal punto di vista religioso. Le tre grandi religioni monoteistiche infatti, hanno seppur con tratti differenti, una visione conciliante rispetto a questo simbolo e comunque non conflittuale, in tempi di Ecumenismo, per l’uomo, Gesù, rappresentato in essa".
Quella in atto, prosegue Perini, sembra essere una “Guerra Santa”, contro la religione Cristiana, condotta non da un differente Credo, bensì da una parte della società laica, che intenderebbe eliminare le discriminazioni, queste sì da condannare, attraverso la omogeneizzazione dei segni distintivi della cultura occidentale, così fortemente legata e soprattutto sviluppatasi proprio grazie al tanto vituperato Cattolicesimo.
Rispetto a questa azione concentrica che alcuni settori della società, certamente minoritari tra la gente, ma forti nella elite benpensante che governa la cosa pubblica, muovono contro il Cristianesimo e la visione Liberale della nostra realtà Italiana, la Confraternita intende manifestare tutta la sua opposizione e resistenza.
Difatti, conclude il Governatore, il compito assegnato dalla Chiesa alle Confraternite è appunto quello di promuovere il culto nella società e questo intendiamo fare intervenendo da qui in avanti durante le celebrazioni in favore della presenza del Crocifisso nella realtà sociale del nostro Paese.
da Maurizio Perini |