Lo skate park, inaugurato nel maggio del 2004, nacque da un’idea concordata con i ragazzi. Io la appoggiai subito con entusiasmo e per essa riuscii anche ad ottenere dei finanziamenti dalla Provincia. Quello di Senigallia fu il primo spazio dedicato agli skaters in tutta la Provincia, fatto del quale sono molto orgoglioso. Ciò che è avvenuto in seguito, ripreso in questi giorni dai giornali locali, è dunque qualcosa che mi rattrista molto.
Lo skate park è stato infatti
chiuso esclusivamente per motivi di sicurezza dei ragazzi, poiché il degrado ha raggiunto livelli tali da non rendere più possibile alcun intervento di manutenzione. Più che di
degrado sarebbe meglio parlare di
devastazione, per lo più causata dall’uso improprio e non proprio ortodosso che alcuni – immagino una minoranza – ne hanno fatto. Purtroppo il risultato di tutto questo è sotto gli occhi della cittadinanza.
Negli ultimi anni ho avuto con i ragazzi diversi incontri. Se questi sono giudicati “infruttuosi”, il motivo è semplicemente quello che
non è più possibile intervenire con la manutenzione ordinaria. L’intero skate park deve insomma essere riprogettato e riconsiderato tenendo conto dell’esperienza di questi cinque anni. Per farlo non bastano però 28.000 euro, come
qualcuno ha ipotizzato, ma una cifra ben superiore, direi di circa
50.000 euro, da inserire in un prossimo bilancio.
Questo è il mio obiettivo, oggi come allora, e ne è prova il fatto che la nostra
Amministrazione ha ampiamente dimostrato in questi anni una
sensibilità per i temi giovanili non paragonabile ad altre realtà della Provincia. Il mio impegno è allora quello che continueremo a rivolgere attenzione alle esigenze dei giovani della città, curando la ricerca di spazi e soluzioni condivise.
da Maurizio Mangialardi