Due realtà che convivono per arrivare alla stessa meta: la sconfitta necessaria della destra e del Berlusconismo che sta oscurando il nostro Paese; due percorsi che sono apparsi diversi, per arrivare a quella meta; due visioni della pratica politica, due aggragazioni di sostegno ai candidati nettamente distinte e distinguibili.

 
da un lato Maurizio Mangialardi, che sembra godere del sostegno, quasi nostalgico e monolitico, stile vecchio PCI: l’apparato tradizionale degli ex DS; personaggi, molti dell’attuale Politica Senigalliese, che hanno ben operato in questo ultimo decennio, ma che appaiono quasi timorosi, pur inconsapevolmente, di perdere una identità che andrebbe invece rimodellata.

dall’altro lato Francesca Paci sostenuta da personaggi che guardano al centro sinistra come corpo unico in movimento verso ideali e prospettive nuove, che non rinnegano le positività di questa città, desiderosi di liberare nuove energie esistenti nel nostro tessuto sociale, superando gli steccati delle vecchie ideologie partitiche, e le negative abitudini del calcolo delle convenienze di parte e di partito.

Mangialardi ha puntato tutto sul passato a mio avviso eccedendo in trionfalismo, soffrendo in maniera molto evidente le incalzanti, credibili idee della Paci, alla sua innovativa progettualità, alle sue forti idealità morali; in definitiva Mangialardi si è visto costretto a dover rincorrere, e sopperire dialetticamente alle incalzanti sollecitazioni della Paci che hanno evidentemente fatto presa sul numerosissimo pubblico presente.

Tutti gli argomenti di attualità sono stati trattati anche con momenti di contraddittorio interessantissimo ed utile per evidenziare le differenze dei due protagonisti e soprattutto le loro differenti progettualità per Senigallia.

Il programma base del centro sinistra è unico ma non c'è dubbio che le strade da scegliere sono due. Credo si sia trattato di un confronto molto utile per orientare i Cittadini ad voto consapevole.


da Maurizio Tonini Bossi