Anche il candidato di Rifondazione rifiuta la proposta dell'On. Ciccioli sul candidato unico del centrodestra per battere Mangialardi: "Centrodestra poco credibile"
Nel suo secondo intervento, l’On. Ciccioli rivolge anche a me l’invito a partecipare al gran ribaltone cittadino. Prima di entrare nel merito del mio diniego, sottolineo subito (e con piacere) che la sua uscita mette in grandi difficoltà il PdL senigalliese e lo stesso Marcantoni, ormai isolati dal contesto regionale e in posizione di attesa di scelte più certe.
Purtroppo, vista la grande attrattiva esercitata ancora una volta dalla girandola dei nomi e degli schieramenti, poco si è discusso di un giudizio che lo stesso Ciccioli metta alla base della sua proposta, volta a “creare una coalizione vincente che sostituisca l’attuale comitato politico-affaristico che governa Senigallia e che cerca di perpetuare il proprio potere attraverso la candidatura di Maurizio Mangialardi”.
Ebbene, che la vicinanza (e la parentela) tra politica e affari sia stata eccessiva è sotto gli occhi di tutti; per la coalizione di Mangialardi essa sancisce uno stato di grande difficoltà riconosciuto da tutti coloro che non usano trionfalismi per leggere le vicende cittadine.
Tuttavia, mi chiedo se il centro destra cittadino sia credibile in questa crociata e se i suoi comportamenti siano stati convincenti in fatto di lontananza dagli ambienti degli affari.
Tornando con la memoria ad alcuni episodi consiliari, ricordo i toni roboanti, più marcati in occasione di situazioni simboliche (Palazzo Gherardi), ma anche le scarse “battaglie” in aula. Pochi atti, inadeguata presenza, rari emendamenti, a confronto delle decine e, talvolta, centinaia di emendamenti presentati da Bacchiocchi e da me; fatti che ci hanno permesso in alcune occasioni di limitare la bulimia cementificatoria della maggioranza (ad esempio, al Ciarnin nell’area F7 o nell’ambito della Variante Arceviese o in altre circostanze ancora).
Con le eccezioni del buon Daniele Corinaldesi e di Fiore Bittoni, incerta è stata pure la presenza nei momenti cruciali: il Piano d’area delle ex colonie è stato votato con i banchi del centro destra deserti; recentemente, in sede di adozione definitiva del Piano attuativo della ex Sacelit Italcementi, il centro destra è stato pressoché assente per buona parte della seduta e il loro candidato sindaco si è unito alla maggioranza a sostegno di una osservazione della proprietà volta a migliorare per sé le garanzie fideiussorie. Un voto che, politicamente, vale quanto il favore all’intera pratica perché mette il lottizzante nella migliore condizione per edificare quelle torri di mini appartamenti.
Insomma, senza andare alle vicende nazionali, il centro destra in questi anni non è stato del tutto convincente qui a Senigallia e, quindi, la proposta dell’On Ciccioli ne esce ridimensionata e si rivela per ciò che è: un tentativo di un politico di lungo corso per volgere a proprio vantaggio i tanti errori della Giunta Angeloni.
Altre sono le strade da seguire per affermare la priorità dell’interesse pubblico, generale, sugli affari privati, senza finire dalla padella alla brace. Una la stiamo costruendo insieme a tanti cittadini, con trasparenza cristallina e tanta serenità: un nuovo centro sinistra che proponga nuove persone e nuovi contenuti ed interrompa il passaggio da un’Amministrazione all’altra dei medesimi ambienti, legami e interessi. Dalle piramidi del Cesano alle torri della Sacelit: oggi è possibile dire basta e cambiare senza regalare la città al centro destra.
da Roberto Mancini |
ribaltone Scritto da Visitatore anonimo il 2009-12-04 09:34:00 La proposta di Cicioli non a sintetizzerei come "ribaltone", ma la necessità di stabilire regole e comportamenti diversi dagli attuali per gestire la Città. Su regole e comportamenti credo che le forze di opposizione possano intendersi e convenire. Mancini ha ragione quando afferma che il "Centrodestra" non ha sempre dato prova di forte cultura di governo e di linearità di atteggiamenti e di voto in aula, per cui credo che la compagine che oggi si riconsce in Marcantoni faccia un profondo esame politico sia sul passato che sul futuro e si "ripulisca" di comportamenti non corrispondenti alle dichiarazioni. Solo dopo potrà, a mio avviso, dialogare positivamente anche con Mancini e Bacchiocchi per concorrere a rendere possibile l'obbiettivo che indica Ciccioli, obiettivo comune a moltissimi, ma senza "cadere dalla padella nella brace". | |