Pubblicato giovedì, 03 dicembre 2009 17:44 - Letture Articolo 2194 - Condividi 
Le perdonabili castronerie delle signore in verde
Roberto ParadisiI due consiglieri verdi dei quali nessun consigliere comunale conosce il timbro della voce per essere abituati ad alzare la mano a comando del sindaco senza mai spiegare una posizione, sembrano però capaci di scrivere. Peccato che scrivano (o si facciano scrivere) perdonabili castronerie.
 
Perdonabili, perché non si può pretendere un atteggiamento critico da chi vota telecomandato. Ho detto e ripeto che anche i consiglieri verdi, e i verbali li ho in mano, hanno bocciato tutti gli emendamenti (la Fabrizzi in realtà, sbagliando goffamente a premere il pulsante, uno lo ha approvato) che prevedevano la salvaguardia di Palazzo Gherardi e la sua destinazione a centro culturale. Esattamente ciò che la finta candidata alle primarie Francesca Paci aveva sbandierato durante la finta campagna elettorale “contro” Mangialardi.

E’ possibile denunciare l’incoerenza palese? Capisco che denunciare l’ipocrisia politica può risultare fastidioso per qualcuno, ma bisogna farsene una ragione. Gli emendamenti presentati dal sottoscritto in consiglio e sottoscritti da tutta l’opposizione erano tutt’altro che generici: non solo prevedevano la destinazione pubblica di Palazzo Gherardi (per scongiurare da subito la vendita), ma anche la sua funzione culturale.

Un emendamento, in particolare, prevedeva la realizzazione di un museo permanente dedicato a Mario Giacomelli e uno spazio museale dedicato alla storia del “Perticari”.
Un altro, sempre bocciato dalle signore in verde (e ritenuto tecnicamente sostenibile dallo stesso dirigente comunale) prevedeva invece il finanziamento della ristrutturazione del palazzo che ospitava il liceo Classico utilizzando parte delle monetizzazioni che incasserà il Comune a seguito degli ampliamenti previsti dal piano Cervellati. Altro che genericità e insostenibilità dei costi!

La verità è che se i consiglieri verdi cominciassero a leggerli gli emendamenti e a ragionarci senza aspettare acriticamente il cenno dalla signora Angeloni, eviterebbero di fare pessime figure come queste. Chi vuole impedire la vendita di Palazzo Gherardi ha votato a favore di quegli emendamenti. Chi invece ha votato contro, come i verdi, o vuole la vendita di Palazzo Gherardi e la sua trasformazione in residence esclusivo per ricchi o comunque accetta questa possibilità. Il che è la stessa cosa.

I consiglieri verdi (come altri della maggioranza che, in privato, difendono Palazzo Gherardi e, in consiglio, votano diversamente) avevano la possibilità, oggi, di scongiurare la vendita a privati del palazzo neo-classico. Si assumano la responsabilità pubblica del loro gesto. Senza furbizie.


da Roberto Paradisi,
Coordinamento Civico

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