A tutti gli uomini e le donne di buona volontà del nostro territorio auguro un Buon Natale, un Natale vero
Per cogliere il senso vero del Natale abbiamo bisogno anche noi, come i pastori, di andare a Betlemme. 120 giovani della Diocesi lo faranno insieme con me in un pellegrinaggio in Terra Santa che avrà luogo dal 29 dicembre al 5 gennaio. Ma tutti, almeno spiritualmente, dovremmo andare a Betlemme: è il luogo dove si è compiuto l’evento più importante della storia, l’evento che ha spezzato in due la linea del tempo.
A Betlemme Dio è entrato nel mondo, si è reso visibile, si è manifestato, si è fatto conoscere: nel volto del Bambino Gesù noi veniamo a sapere come è fatto il volto di Dio. Il Dio del Natale non è un giudice inflessibile, un sovrano oppressore, un essere geloso e assetato di olocausti: è il Dio dell’amore, della misericordia, della salvezza. Il Dio del Natale è Padre: non padre-padrone, ma Padre buono, Papà.
A Betlemme, nel Bambino nato nella grotta, noi conosciamo non solo Dio, ma veniamo anche a sapere chi è l’uomo. Se il vero nome di Dio, quale si manifesta a Natale, è “Padre”, il vero nome dell’uomo, creato a immagine di Dio, è “figlio”. Nel volto di Cristo è riflesso il volto dell’uomo. Ecco che cosa significa essere uomini: significa essere “figli di Dio”, gli amati, i benvoluti, i “benedetti” del Padre dei cieli.
A Betlemme impariamo che ogni uomo va trattato da figlio di Dio. Ogni persona deve essere tanto più amata, rispettata e onorata quanto più è debole, sofferente, indifesa. Impariamo che chi tiene in vita un neonato o un non-ancora-nato in un certo senso tiene in vita Dio stesso. Ugualmente impariamo che chi accoglie lo straniero, il senza-tetto, il povero, l’ammalato, l’emarginato accoglie Dio.
A Betlemme apprendiamo propriamente che Natale significa “accoglienza”: anche per noi è vero Natale se accogliamo il Bambino Gesù come l’Emmanuele, il Dio-con-noi, e se allo stesso tempo sappiamo accogliere l’altro, a qualunque razza, cultura o popolo appartenga, come fratello in quanto anch’egli figlio di Dio.
Andiamo dunque a Betlemme, almeno e soprattutto con il cuore e con la mente. L’importante è mettersi in cammino. A questo invita anche la nostra Chiesa di Senigallia che sta vivendo l’esperienza del Sinodo Diocesano: è un “camminare insieme” che passa attraverso l’ascolto sia della Parola di Dio sia degli uomini e delle donne del nostro tempo con l’obiettivo di tendere verso una vera comunità di fratelli assomigliante a “un cuor solo e un’anima sola”.
A voi lettori, a tutti i cristiani della nostra Diocesi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà del nostro territorio auguro un Buon Natale, un Natale vero!
da mons. Giuseppe Orlandoni,
Vescovo Diocesi di Senigallia |
Buon pellegrinaggio! Scritto da Visitatore anonimo il 2009-12-27 17:04:12 sicuramente questi giovani faranno una bellissima esperienza.... voglio augurargli buon pellegrinaggio! ....e a Voi un buon Natale | Religione oppio dei popoli Scritto da Visitatore anonimo il 2009-12-28 12:29:57 Basta con questa cecità dilagante...è un palliativo, i problemi sono altri e ben più importanti... | |