Scrivo da Serra de' Conti dove, in piazza IV Novembre, il comune ha eseguito l'abbattimento di un cedro deodara e cinque cedri atlantica, tutti impiantati da non meno di cinquanta anni.
 

Il motivo: l'ampliamento della sede stradale (con raddoppio, o quasi, della superficie impermeabile, ottenuta sacrificando una fascia di verde, avente profondità di ml da 2.50 a 4.50), la realizzazione dell'ennesimo parcheggio, il rifacimento di una parte del marciapiede esistente, la posa della linea elettrica e dei diffusori della nuova illuminazione stradale.

Il reimpianto delle essenze rimosse non è assolutamente contemplato, nemmeno ipotizzato.
Non solo, gli abbattimenti "saranno completati" sacrificando ancora un deodara ed altri due atlantica, posizionati sulla strada; ancora, in aggiunta, verranno presto abbattute tutte le conifere (9+2+2+ un caco) presenti nel cortile dell'edificio ex-scolastico, dove verrà trasferito il poliambulatorio e che sarà circondato dal succitato parcheggio.

Certo il trasferimento del poliambulatorio aumenterà il traffico veicolare e relativo inquinamento in quella stessa piazza dove si svolge il mercato settimanale; è situata la chiesa parrocchiale; c'è già un ampio parcheggio di supporto al centro storico; sono situati i giardini pubblici (cioè quello che ne resta!) nei quali la pavimentazione in ghiaia da tempo è stata sostituita con una colata monolitica di cemento.

Perché dunque, mi chiedo, ridurre gli alberi che, soli, ci aiutano a sopravvivere?
Gli amministratori sono irremovibili sulle loro decisioni, prese peraltro dalla giunta precedente, ormai decaduta.

Non siamo nuovi, qui a Serra, ad episodi del genere:

- vedi l'abbattimento dei tigli in via I Maggio (quota parte di esemplari di circa 40 anni che costeggiavano tutta la via sui due lati) per eseguire la fognatura e la pavimentazione dell'area ex-mattatoio;

- vedi la realizzazione del parcheggio di fronte al campo sportivo, dove i lecci di piantumazione (oggi avranno altezza di ml. 1.50 circa) sono stati impiantati sul perimetro esterno dell'area rivolta a sud-ovest che, in estate, è completamente assolata e tanto arroventata da impedire la sosta dei veicoli.

Scrivo per far conoscere il fatto, nella speranza che qualche concittadino mi legga e, senza paura, si faccia avanti e chieda conto con me agli amministratori dello sperpero del patrimonio botanico del nostro comune.


da Maria Santilli