Pubblicato giovedì, 25 febbraio 2010 21:40 - Letture Articolo 3904 - Condividi 
Manifesti rimossi, per Paradisi è "disinformazione di regime"
Roberto ParadisiIl Comunicato dell’Amministrazione comunale sulla vicenda dell’illegale rimozione dei manifesti elettorali del candidato a sindaco Marcantoni regolarmente autorizzati sfiora la disinformazione di regime. I manifesti esposti in viale IV novembre erano regolarmente posizionati: a spiegare ai rappresentanti del Coordinamento Civico come sarebbe dovuto avvenire il posizionamento dei cartelli è stato il capitano Maria Capodivento alla presenza del tenente Mauro Santilli.
 
Si tratta dei responsabili dell’ufficio addetto della polizia municipale. I manifesti, infatti non erano appesi (né affissi), ma, come era stato indicato dalla stessa polizia municipale, appoggiati a terra e assicurati agli alberi (per la sicurezza della circolazione) con una cordicella. Tutte le indicazioni dell’ufficio di polizia municipale erano state rispettate.

La favola del mancato rispetto dell’art. 92 del regolamento di polizia urbana è semplicemente grottesca. L’Amministrazione, per coprire l’operato del direttore generale Ratiglia che ha voluto illegalmente tacitare l’opposizione, ha rispolverato un regolamento regio del periodo fascista del 1932. Il quale prevede il divieto di salire sugli alberi, scuoterli e appendervi qualsiasi cosa. I rappresentanti del Coordinamento Civico non hanno naturalmente fatto nulla di ciò, limitandosi, come indicato dalla polizia municipale, ad appoggiare a terra i manifesti.

La verità è che Ratiglia, al telefono, ha risposto al consigliere Roberto Paradisi che i manifesti non erano autorizzati, che non spettava alla polizia municipale rilasciare i permessi (così dimostrando di non conoscere nemmeno la normativa) e che il comandante Brunaccioni comunque aveva negato di aver firmato l’autorizzazione. Compresa successivamente l’enormità di una simile posizione e l’illegalità commessa, Ratiglia ha chiesto una tutela ai propri referenti politici.
I quali si sono inventati il mancato rispetto di un regolamento del 1932. Il quale, per inciso, in caso di violazione dell’art. 92 (inesistente nel nostro caso) non prevede nemmeno la rimozione da parte del Comune.

Ormai è ufficiale, siamo all’impedimento fisico dell’attività politica dell’opposizione. Noi non ci stiamo.
 

da Roberto Paradisi
Coordinamento Civico

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