In un
clima di campagna elettorale, che si preannuncia intenso e sfibrante già dalle prime "battute", molti senigalliesi ridono di alcuni proclami e riflettono sulla
satira, come oramai è prassi in Italia.
L'
euforia della vittoria sembra aver prematuramente
contagiato tutti: partiti e candidati compresi, quasi fosse uno dei tanti episodi di quell'epica corsa all'oro nel lontano Klondike, dove era ammesso ogni colpo basso e mezzo poco lecito, pur di accapparrarsi una Pepita.
Analogamente, in questa "Terra di frontiera", al confine tra il dramma di quanti sopravvivono, soli ed invisibili, nell'inferno dei problemi quotidiani ed il grottesco senso di abbandono e di rassegnazione che colma oramai quel triste vuoto lasciato da Madame "Solidaritè", sconfitta, stanca e costretta alla fuga, si avverte un'
atmosfera carica di tensione e di paure.
L'aria è talmente elettrica che da sola accende i lampioni e cuoce al volo gli ignari gabbiani, ultime icone di un turismo che fu.
In questo oceano di
caos generale, tormentato da una condizione economica che, se è pur vero che ha "democraticamente" toccato tutti è altrettanto vero che, ha infierito sempre sui più deboli (e sono tanti), navigano ininterrottamente indisturbati i proclami, le promesse, e le favole...
Chi davvero volesse approdare alla "notizia" si troverebbe a veleggiare serpeggiando tra scogli, relitti e secche, e... senza sapere che "pesci" pigliare!
A subirne i danni e le conseguenze è e rimarrà solo e sempre lei... L'INFORMAZIONE.
Nostro compito è scrivere.
Scrivere per dare risposte, per fare chiarezza, per illustrare progetti e perchè no... anche per sollevare critiche.
E nonostante tutto ancora molti dubitano della nostra serietà; e che altro possiamo fare?
Solamente difenderci, ma con la penna! E se non bastasse?
Beh allora useremo anche la tradizionale MATITA a punta!
- parole di Giuseppe Gambelli
- vignette di Sergio Fioravanti
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