Pubblicato lunedì, 15 marzo 2010 12:37 - 3057 -
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Riqualificazione urbana: per fare bella la città basta volerlo |
La proposta presentata dagli imprenditori del lungomare Marconi fornisce lo spunto per focalizzare il modo per raggiungere l’obiettivo della citta’ bella e funzionale, grazie a buone idee e a un pizzico di coraggio, necessario a smontare i radicati luoghi comuni dell’urbanistica tradizionale, ormai soppiantati e superati da una nuova ed emergente filosofia, in straordinaria e veloce propagazione.
Oggigiorno nessun progetto architettonico-urbanistico può prescindere da un contestuale studio di fattibilità economica, cosa invece abitualmente ignorata dalla pubblica amministrazione.
Pretendere di regolare, solo con le norme, alcuni tipi di interventi, significa renderli spesso inattuabili e non convenienti.
E’ la condizione per cui norme e nuove idee devono procedere di pari passo, favorendo, nelle grandi scelte, la concertazione tra soggetti attuatori e amministrazioni, nelle uniche condizioni in grado di portare vantaggi per tutti e per la città.
Diventa assolutamente prioritaria l’impostazione di una programmazione strategica per la città che dovrà poi tradursi nel piano strutturale, mosaico globale della pianificazione del territorio, dove i progetti di scala ridotta dovranno riconoscersi in mutua sinergia e congruenti con la nuova impostazione sovraordinata.
La città dell’eccellenza oltre che liberarsi da certi sbarramenti e ostacoli normativi, dovrà proteggersi dai pregiudizi collettivi, derivanti da quelle mentalità che vogliono imporre e regolamentare condizioni gratuite e ingiustificate, senza qualsiasi contropartita di vantaggio collettivo.
Nel caso della proposta per il lungomare Marconi, come in tante altre, le proposizioni progettuali, potranno venire sollecitate dal volere dei cittadini, che dovranno imporsi su un confronto elettorale spento e sterile, catalizzando l’attenzione sulle questioni urbanistiche importanti e concrete, altrimenti eluse.
In particolare sull’hotel Marche e sul piazzale Morandi, se si dovesse dar seguito alla pianificazione ufficiale, verrebbe ripescato un assurdo e improponibile collegamento interrato, pensato da architetti, anche blasonati, come Bedosti e Sacchetti, ma decisamente soccombente al confronto con gli studi successivi sia dell’atelier di progettazione urbana, sia mio che dell’attuale gruppo Campodonico e Castelli, tutti concettualmente simili tra loro e tutti irrispettosi della normativa vigente.
Da circa 10 anni, ossia da quanto risale un mio studio su una circuitazione di passeggiate integrate in una più ampia organizzazione urbana e finalizzate a recuperare il legame tra centro storico, lungomari, area Sacelit e porto e quando ancora non mi ribellavo alle norme inique, consideravo il collegamento sull’asse Rocca hotel Bagni di ripiego e secondario rispetto alle altre due suggestive proposte di collegamento centro mare, la prima organizzata sul fiume e l’altra legata all’idea di un nuovo Boulevard su viale Leopardi in estensione fino a piazza della libertà.
Se non si vorrà demolire l’Hotel Bagni, riposizionandolo diversamente in prossimità, avremo per sempre perso una delle opportunità più ghiotte per la città.
Nell’illustrazione che segue è riportata la mia proposta di circuitazione delle passeggiate in rosa.
Di seguito è illustrata la proposta Bedosti-Sacchetti.
da Ing. Paolo Landi |