Cortese Assessore,
mi rivolgo a Lei quale responsabile della Sanità nella nostra città. Sono un malato oncologico, operato altrove, ma assistito dal nostro Ospedale. Immagino che Lei abbia un'idea precisa, dato il ruolo che riveste, di cosa significhi trovarsi in questa condizione, del calvario di sofferenza, fisica e psicologica, che comporta, dello stato di precarietà di aspettative e qualità della vita che induce.
Per affrontare e sperare di vincere questo "male" è fondamentale il livello di motivazione personale che, oltre che dall'ambito familiare, parte innanzitutto dal rapporto con l'oncologo, il quale deve instaurare un circuito virtuoso che s'innesca con la fiducia, nel tempo.
Ebbene, proprio questo cardine la Direzione Sanitaria del nostro Ospedale ha voluto svellere, disponendo che le visite di controllo (e cura) non siano più richiedibili dai "pazienti" facendo riferimento all'oncologo di fiducia, ma che vengano assegnate genericamente all'Equipe Oncologica, nella persona di... chi capita capita!
E' sempre possibile richiedere la visita con l'oncologo che mi ha curato sinora, ma pagando 50 euro, in regime di libera professione!
Non nego la professionalità di tutti i componenti l'Equipe, sostengo solo che nella cura del tumore è fondamentale la storia del malato, che non è certo solo quella riportata nelle poche, fredde righe della mia cartella clinica, nonchè, ribadisco il rapporto di fiducia con chi mi segue da tempo.
Non mi sembra giusto, NON E' GIUSTO.
La invito caldamente, cortese Assessore, ad iniziare il Suo mandato con un atto di umanità. Meglio: di civiltà. E la prego: niente discorsi più o meno falsamente o ipocritamente equitativi.
Parliamo di tumore, non di altri stati patologici che per loro natura sono passibili di una fungibilità terapeutica ed assistenziale completamente diversa.
Sperando vivamente in un Suo positivo intervento al riguardo nei confronti del nostro Ospedale, cordialmente Le faccio i migliori auguri per il Suo lavoro.
Un paziente oncologico.
PS: mi scusi se non mi firmo, è per debolezza, non per vigliaccheria.|
Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-17 22:00:39 richiesta giusta e umana che il neo-assessore non può e non deve assolutamente ignorare. | malato oncologico Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-17 23:04:34 Una bella lettera, una giusta lettera da chi soffre e a chi nella sua veste può fare qualcosa in merito al male in questione. Il neo assessore è anche un medico stimato e sono sicuro, che non solo nella sua funzione di assessore, ma anche come medico, interverrà per aiutare e seguire quale proffessionista le vicende dell'ospedale di Senigallia se non altro anche per gli appuntamenti che si possono definire deprolevoli. Assessore Volpini Auguri e che la saggezza sia la guida del suo mandato, mandato dai cittadini di Senigallia che hanno avuto fiducia e stima. Penna Bianca. | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-17 23:55:32 caro signore ha tutta la mia comprensione e solidarita ma purtroppo siamo alla frutta , da anni hanno distrutto quello che era un ospedale per interessi ..chiamiamoli privati o di partito,quello che lei segnala (pur rilevante) è nulla in confronto con quello che quotidianamente vediamo come operatori.. e quello che ci aspetta appare tragico..acominciare dalle nomine dei nuovi primari che tutti conoscono e che nessuno dice...coraggio.. magari bastassero 50 euro | GIUSTO MA............................... Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-18 06:04:14 SE SI FOSSERO CREATI 4 ONCOLOGI DI PARI PROFESSIONALITA' FORSE QUELLO CHE LEI GIUSTAMENTE CHIEDE NON SAREBBE NECESSARIO.PARLO DA MALATO ONCOLOGICO DI CASA IN QUEL REPARTO E CONOSCO LA SOTUAZIONE DA 7 ANNI PER FORTUNA,MA PIU' CHE DELL'ONCOLOGO DIREI MIA.CI SIAMO CAPITI ED AUGURI.SE SI FACESSE COME ESPOSTO DA LEI CI SAREBBERO CODE DA UN SOLO O DUE ONCOLOGI E NIENTE O POCO DA ALTRI ONCOLOGI. | Condivisione totale Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-18 09:07:55 Sono concorde con lei, perchè era il 28 dicembre del 2008, quando su http://lospigolatore.blogspot.com/2008/12/medici-senza-nomi-e-cognomi.html scrivevo questo. Nessuna risposta, silenzio assoluto. Vorrei che lei fosse più fortunato e qualcuno a cui si è rivolto, le prestasse più attenzione. Ma l'assessorato alla Sanità e l'organizzazione ospedaliera sono due cose diverse e poi attualmente quelli che decidono sono i colori politici....quindi .... Sinceri auguri Franco Giannini | sono uno dei tanti...... Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-18 10:39:26 sono uno dei tanti che come lei è costretto a pagare se vuole essere seguito dal suo oncologo di fiducia dopo un decorso "fortunato" della malattia affrontata da quattordici anni ad oggi.Non conosco il vero motivo, ma fino a due/tre anni fa il problema non esisteva,che dipenda dalla politica????? | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-18 18:40:46 condivido in pieno quello che lei dice,assessore per FAVORE FACCIA QUALCOSA!!!!!!!!!LA SUPPLICO | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-19 13:26:58 Sindaco, Assessore, 331 lettori finora di questa lettera vuol dire che non è un problema scemo, c'è gente che si sente molto offesa dal comportamento dellospedale. Siete messi alla prova la decisione è politica e non nascondiamoci dietro false autonomie. potete e dovete fare qualcosa, dare una risposta. pensateci è la prima opportunità che vi è offerta anche se dubito vista la giunta precedente che siate capaci o volete coglierla. Se sarò smentito ve ne renderò merito con nome e cognome, anzi verrò a farvi omaggio della mia cartella clinica. Magari fosse! | condivido la lettera Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-19 14:05:59 Stessa situazione per mia madre,malata oncologica da 12 anni.Da due circa paghiamo 50 euro per andare dal nostro oncologo di fiducia,da chi l'ha seguita fin dall'esordio della malattia.Non mi sembra giusto e concordo con chi scrive la lettera.Vorremmo che qualcuno si occupasse del problema.Non so se l'assessore,persona stimata e stimabile,abbia però gli strumenti per poter intervenire nell'organizzazione dell'ospedale. Floriana Giacchini | La speranza è un balsamo per i cuor piag Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-19 16:24:45 Condivisione assoluta. Purtroppo conosco il reparto. Per fortuna ho conosciuto un medico dell'equipe. Per caso ho assistito ad uno "scambio di vedute" tra alcuni membri del reparto stesso: ho sentito frasi fuori da ogni grazia del Signore. Speriamo che la lettera sia letta dall'Assessore destinatario. Speriamo che si metta una mano sul cuore e speriamo che cambi la realtà. Speriamo. | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-19 17:50:19 condivido pienamente il suo disappunto, non immagina quanto... purtroppo non è un problema solo dell'ospedale di senigallia e non solo per quello che riguarda l'oncologia... ci sono altre patologie (tra cui quella di cui soffro io) che per le caratteristiche di cronicità e quasi certa inguaribilità (con evidente risvolto psicologico) richiederebbero un rapporto di fiducia tra medico e paziente...ma questo non è possibile, e ci si trova ogni volta a dover "raccontare" la propria malattia a un medico diverso... il problema a mio avviso è alla base...non siamo trattati come persone ma come CORPI, da curare, se ci si riesce... ma senza far caso a tutto ciò che non è organico, fisicamente visibile... i miei più sentiti auguri! | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-21 11:02:52 Trovo giusto esperimere difficoltà nel raccontare ogni volta la propria storia. Condivido anche il fatto che a volte siamo solo la cartella aperta con il curriculum vitae. A volte xò... Ci sono medici con i quali ci si relaziona meglio ed altri meno. Son persone anche loro, come lo siamo noi. Quindi nei rapporti UMANI tale variabile c'è. esiste. ma è molto più accentuata nel rapporto paziente-medico. Credo, se posso suggerire, che la soluzione si possa trovare nell'assegnare ad ogni 'nuovo cliente' un medico di riferimento, con la possibilità di cambiarlo nel caso il paziente non ci si trovi bene e che quel medico sia la 'guida' per il paziente in tutto il follow up del paziente! Non ci vuole poi così tanto...basta un pò di buon senso ed organizzazione (e non rimarrebbero medici senza 'clienti'; in tal caso sarebbe da rivedere il ruolo di medico all'interno della struttura) Andrea Appoloni | |