Bevilacqua si metta in testa che le risposte non le deve dare tanto a me, quanto ai cittadini utenti di cui Bevilacqua amministra (e purtroppo con modesti risultati) soldi e risorse. Invece di
insultare i consiglieri comunali scomodi, il direttore dovrebbe spiegare, oggi, chi era a dire “sciocchezze” (per usare una sua e non certo mia espressione). E se ha un briciolo di onestà intellettuale, ammetta che le uniche “sciocchezze” le ha dette lui.
Perché
Bevilacqua, nel concreto,
non ha smentito una sola denuncia fatta dal “Coordinamento Civico”: non ha smentito che è stata inaugurata una scatola vuota. Ha detto: si usa fare così. Sì, nel terzo mondo.
Non ha smentito che la realizzazione del
monoblocco è stata inadeguata e non ha smentito che mancano le docce nei
bagni, che negli
ascensori così come progettati e realizzati non entrano i letti, che era stata realizzata una sola bocchetta d’ossigeno per due letti.
Non ha nemmeno smentito che mancano le
attrezzature diagnostiche e strumentali. Ha detto: siamo pronti ad acquistarle con il contributo dei privati. Disarmante. Non ha detto però Bevilacqua come investe i soldi dei cittadini: perché per acquistare ecocardiografi all’avanguardia e risonanze magnetiche, si aspetta la beneficienza privata, ma per acquistare spazi a pagamento in televisione e per stampare giornali inutili e auto-celebrativi, si usano allegramente soldi pubblici. Sono evidentemente queste le priorità di Bevilacqua.
Non ha smentito inoltre il direttore che vi è una
spaventosa carenza di organico e che, nei turni di notte, mancano i medici.
In compenso, Bevilacqua si è inventato che il “Coordinamento Civico” avrebbe messo in discussione la
qualità e l’
impegno degli operatori sanitari (bugia non propriamente tipica di un “galantuomo”). Abbiamo detto sempre il contrario, dichiarando espressamente che è proprio l’impegno e la professionalità degli operatori (e solo questa) che salva ancora la qualità del servizio erogato.
Infine, la parentesi più odiosa: le 29 scoperture (e non 27) di
posti di lavoro riservate ai disabili e agli invalidi civili (anche questa “sciocchezza” ammessa da Bevilacqua) è una pagina francamente vergognosa della storia dell’attuale amministrazione dell’Asur. A ventinove disabili, in questi anni, è stato negato un diritto previsto dalla legge. A vantaggio di chi direttore?
E ci dica, il direttore che evita di rispondere limitandosi a dire che farà assumere i disabili nei
prossimi tre anni: per quale motivo l’Asur ha emanato un bando di concorso pubblico per l’incarico di assistente amministrativo in cui, attestando un falso, si legge: “
Il presente bando viene emanato avendo le Zone territoriali dell’Asur già autonomamente assolto alle procedure occorrenti per garantire le riserve di posti prevista dalla legge 68/1999 che, di conseguenza, non operano nella fattispecie”? Chi ripagherà i disabili degli anni di lavoro perduti?
Risposte concrete, non proclami da uomo di partito, prego.
da Roberto Paradisi,
Coordinamento Civico