Cortese Assessore,
ho voluto di proposito attendere qualche giorno per replicare alla sua risposta perché, con mia grande sorpresa, mi son reso conto di non essere ‘vox clamans in deserto’ ma, al contrario, di aver sollevato un argomento molto sentito (perché molto seguito, non abbiamo altro riscontro possibile che questo).
E partiamo allora proprio da qui, con il cosiddetto conto della serva. Sui giornali on-line che hanno dato spazio a tale questione, ci sono stati, sino al 23 Aprile alle ore 14 – sullo specifico argomento, tra la mia lettera aperta e la sua risposta – ben 2814 lettori. Lettori, non contatti, cioè persone che, letto il titolo, hanno voluto leggere l’intero argomento proposto. E questo è indice di un alto interesse.
I commenti – pochi forse perché intervenire richiede una certa procedura non per tutti di facile accesso, pensiamo alle persone di una certa età – ampliano in maniera efficace e oggettiva il campo delle argomentazioni. Ma fermiamoci alla freddezza del dato numerico, rapportato ad una popolazione quale quella di Senigallia (non parliamo cioè di Milano, Roma e via dicendo): Lei, da buon politico, può coglierne l’implicazione, considerando anche, grossolanamente, che corrispondono per esempio ad un terzo dei consensi che il suo partito ha ottenuto localmente in queste elezioni.
Il punto al quale voglio arrivare è semplice: proprio all’inizio della legislatura, Lei si è trovato investito di una immediata responsabilità. E precisamente, quella di dare una risposta ad una istanza civica ed etica profondamente sentita, quella di poter mantenere vivo il rapporto personale di fiducia medico-paziente senza dover passare dalla… tasca, cosa che non per tutti, e specialmente per patologie di tale gravità e durata e troppo spesso letali, è possibile, ed è di fatto comunque discriminante e mortificante.
Il fatto che il ricorso al lavoro d’equipe nella modalità della casualità “sia largamente utilizzata da numerose strutture… oltre ad essere permessa dalle leggi nazionali… ecc.” non interessa, mi creda, a chi soffre di questo male ed è riuscito col tempo a costruire una relazione di fiducia con un determinato medico oncologo. Ripeto: è una precisa responsabilità che Le addossiamo, Lei dimostri a tutti che la Politica (“P” maiuscola) è in grado di decidere e di rispondere.
Il tenore della Sua risposta è partito da lontano, ha affondato le radici nella Costituzione e nelle leggi… A qualcuno, Lei lo ha letto, questo non è molto piaciuto, è sembrato voler mettere le mani avanti. E’ da troppo tempo che sentiamo discorsi di questo genere a tanti livelli. Vorremmo in tanti – almeno in 2814! – che almeno a livello locale si lavorasse sulle istanze avvertite più urgenti sulla propria pelle.
Assessore Volpini, Lei è il nostro interlocutore e, nel bene o nel male, il responsabile dello sviluppo che tale questione avrà. La invitiamo solo a non ritenerci così ingenui, tutti quanti, da cadere nella trappola della dilazione: passa il tempo, le cose si dimenticano, la cronaca offre spunti più interessanti…
Attraverso i giornali on-line che ci hanno accolto e appoggiato, ogni mese, nella prima settimana, Le chiederemo conto del Suo operato nel merito, ma ci auguriamo anche, tutti, che questo sia inutile perché tempestivamente Lei nel frattempo abbia annunciato che questa istanza di civiltà ha trovato una soluzione ‘politica’ favorevole.
Cordialmente.
Un malato oncologico. Uno dei tanti.
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Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-26 23:29:02 bravo, hai tutto il nostro appoggio | CHE BELLO IL POLITICHESE !!!! Scritto da Visitatore anonimo il 2010-04-27 16:43:08 il politico risponde con parole da politico. purtroppo questo atteggiamento piace a molti, basti pensare i consensi che prende il nostro presidente del consiglio e purtroppo, chi cerca di far qualcosa all'opposizione, quando lo fa copia. al poliambulatorio l'ascensore non è capiente per una sedia a rotelle ed i disabili devono essere trascinati ai piani superiori con la forza motrice delle braccia. tornando a copiare chi ne capisce di più, io direi ... vergogna, vergogna, vergogna .. egregio signore, le faccio i miei più sentiti auguri.nullnull | |