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"A proposito del traffico di cani, informiamo l'avv. Paradisi che..." |
Quando i nostri cani escono dal canile convenzionato non sono testati per malattie quali ricketsia, leismania, babesia e filaria che in Germania non ci sono, perciò vanno testati (recentemente ho fatto testare un cane che seguo per la leismania, perchè c'era il sospetto che l'avesse: ho speso 120 euro!). I maschi in generale non sono sterilizzati come invece accade nei canili tedeschi, e tutti quando anziani hanno bisogno di accertamenti per conoscere il reale stato di salute. Poi vanno sverminati: nella nostra esperienza di volontarie diverse volte abbiamo riscontrato vermi nelle feci dei cani e prontamente segnalato alla gestione. Dunque, adottato un animale dal canile, va prontamente sverminato, soprattutto se il cane vivrà con altri animali. Un esempio di farmaco per sverminare usato per cani: Drontal Plus da 6 compresse, una ogni 10 Kg di peso dell'animale costa circa 26 euro. Informiamo che le femmine sono sterilizzate solo dal 2008: ricordo infatti che appena sono entrata in canile come volontaria una cagnetta, lì presente da alcuni anni, ha partorito due bei cuccioli. Quando diamo in adozione ad italiani i cani del canile sta alla buona volontà di chi adotta fare questo genere di accertamenti, ma la certezza che non abbia le malattie che ho citato non ce l'ha: solo se andrà da un veterinario lo scoprirà. Tutto ciò ha un costo. Anche questo è scritto nel sito in questione, ma l'avvocato non l'ha notato. Strano. Siamo sorpresi per altro che di questo parli un soggetto, l'Avv. Paradisi, che non ci risulta conosca il mondo dei randagi. Perciò le sue accuse ci appaiono solo strumentali. Lo invitiamo a conoscere la realtà dei canili italiani (e anche tedeschi già che c'è, per non prendere lucciole per lanterne) e dunque anche del nostro canile e soprattutto ad entrare in punta di piedi dentro a certi discorsi che vediamo ignora nella sostanza, prima di farsi male da solo. Infatti equipara l'importazione dei cuccioli dall'est europeo a questo genere di adozioni: se fosse nell'ambiente e conoscesse bene ciò di cui parla forse non farebbe questa confusione. Tra l'altro il famoso cane Pisellino ora è di un italiano, ma nessuno è andato a controllarlo a casa sua, malgrado la nostra starordinaria anagrafe canina nazionale che in certe regioni italiane ancora non è neppure a regime: chi l'ha adottato ha speso 90 euro per fargli fare una serie di controlli che vista l'età era il caso di fare. Forse l'avvocato non ha mai avuto animali quindi non si rende conto di certi costi di gestione. Tra l'atro chi l'ha adottato è piuttosto conosciuto in città e va continuamente in giro per la città col nuovo cagnolino. Però è curioso che l'adozione di cui ci parla l'avvocato e di cui nessuno ci ha informati si sia palesata solo ora e non nei 10 anni che quel cane ha passato in canile. L'avvocato ci parla di legalità e noi ripetiamo che abbiamo chiesto ai dirigenti dei servizi veterinari di ben due asl come dare luogo alle adozioni di cui abbiamo parlato sino alla noia. Infatti a tutt'oggi malgrado l'esposto alla Procura nessuno nessuno ci ha convocati per chiedere chiarimenti. Un pò ci dispiace: o il problema non è sentito oppure non c'è proprio nulla su cui indagare. Curioso: qua in Italia se ti impoverisci per curare e sfamare gli animali di nessuno sei bravo (e povero). Se invece un paese come la Germania si "inventa" la tassa di tutela animale per non finire in bolletta è un malfattore. Ma ha ragione su una cosa Paradisi: sicuramente dove ci sono soldi ci sono anche gli impostori. Lo vediamo in politica, negli affari, anche in certe maratone televisive di raccolta fondi e in generale in tutti i settori "umani". Ma non ci sogneremmo mai di etichettare tutti per delinquenti. Come ho fatto notare oralmente al consigliere Paradisi, siccome questa associazione in particolare deve trasportare animali dalla Spagna i trasporti hanno dei costi: i benzinai non fanno beneficenza, le assicurazioni delle automobili neppure, e via di seguito. Per quanto riguarda il fatto che questa associazione importerebbe gli animali senza chip se cortesemente ci dice in quale parte del sito l'ha trovato scritto gliene saremmo grati visto che noi non l'ho abbiamo trovato. Ha per caso usato la traduzione di Google dal tedesco per tradurre? Lo informo che non è precisa. In ogni caso in certi canili arrivano dal Sud Italia anche cani non chippati: ce la dovremmo prendere con le ASL locali che si "scordano" il chip, ma le discussioni si sa snervano, si segnala magari l'inadempienza e si mette il chip a destinazione. Se anche partissero per esempio cani senza chip potrebbe non essere eventualmente colpa dell'associazione "incriminata" ma alla partenza di superficiali soggetti locali. Come sempre le genaralizzazioni non ci piacciono. Ripetiamo che invitiamo l'Avvocato ad indicarci la pagina esatta dove si legge questo: siamo distratti ed è sfuggita. Già che c'è lo invito a sollevare una interrogazione al consiglio comunale per sapere quante sanzioni sono state elevate a Senigallia negli ultimi 3 anni per esempio, a cittadini senigalliesi che detenevano un cane senza chip. Lo informo anche che recentemente la Regione Marche ha comperato per ciascun comune marchigiano un lettore di microchip con cui i vari enti preposti avrebbero dovuto andare casa per casa e per campagne a cercare e sanzionare chi detiene un cane senza chip. Non aver verificato questo genere di irregolarità si potrebbe configurare come danno all'erario. Lo invito altresì a fare una chiacchierata sul canile convenzionato con me e con l'altra associazione che opera lì e che non è l'ENPA, dato che non ci risulta che vi siano volontari ENPA al canile convenzionato. Soprattutto non ci abbiamo mai visto la Signora Falà. Invitiamo l'Avv. Paradisi a riguardare attentamente il sito tedesco (www.hundeherzen.de) per trovare i cani di Senigallia. Prego tutti se hanno un momento di tempo ad andare a vedere. Informiamo che molte associazioni animaliste delle Marche hanno promosso presso la Regione Marche l'istituzione di protocolli operativi unici per regolamentare questo genere di adozioni, dato che il "nemico" non ha il passaporto tedesco. Dunque parlare di collaborazioni con associazioni di territori d'oltralpe pare non sia un abominio per l'animalismo non talebano. Informiamo altresì l'Avv. Paradisi di non avventurarsi su un terreno così scivoloso, col rischio di farsi male. Ma non abbiamo ben capito: il problema degli animalisti detrattori di questo genere di adozioni è l'eventuale vendita? O l'eventuale pericolo che correrebbero in Germania di finire in laboratori di sperimentazione animale? O che altro? Non tema l'Avvocato: ha messo tutto in mano alla Procura e noi ne siamo felici perchè ripetiamo sappiamo a chi chiedere i danni alla fine per questo che per noi è un insulto al nostro lavoro e per di più un accanimento ingiustificato. Alleghiamo un pò di foto che abbiamo ricevuto dalle famiglie che hanno adottato le due cagnoline di Senigallia da cui si direbbe che non sono finite in laboratori d'oltralpe. Abbia pazienza l'Avvocato: a volte tocca ammettere di aver preso un granchio. Cose che capitano. Eravamo presenti ieri (mercoledì 28 luglio, Ndr) in consiglio comunale per udire la proclamata interrogazione all'assessore all'ambiente che avrebbe dovuto fare il Consigliere Paradisi su questa vicenda. Purtroppo il Consigliere, arrivando in ritardo, si è dovuto accodare alle altre interrogazioni. Il risultato è che il tempo destinato dal Consiglio ad interrogazioni ed interpellanze è terminato e così la sua attesa interrogazione è stata rimandata alla prossima riunione del Consiglio, che si terrà tra qualche settimana, alla riapertura dei lavori consiliari dopo le ferie: se però era così urgente e grave forse il Consigliere avrebbe dovuto precipitarsi in orario alla seduta, sapendo come funzionano certe cose. Ma avrà avuto qualche impedimento più che legittimo. Abbiamo però colto l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con lui alla presenza dell'assessore Campanile, della Signora Cecchini e di altri consiglieri, assessori ed in presenza del famoso cane Pisellino, divenuto il "corpo del reato". Il consigliere ci ha domandato se quel cane fosse tornato dalla Germania. Abbiamo replicato che se avessero usato la nostra anagrafe canina per mandare controlli da parte di soggetti autorizzati a farlo (Vigili Urbani, ASL, varie forze di Polizia e Guardie Zoofile volontarie), avrebbero scoperto che non è mai partito questo povero cane. Dalle sue parole e da quanto abbiamo letto sulla stampa abbiamo avvertito che il problema dei nostri cani in Germania si è spostato dal presunto traffico a scopi vivisettori al presunto traffico a scopi commerciali dei nostri cani. Dal che come detto non riusciamo a capire più esattamente quale sia il problema. Noi siamo in attesa di essere contattati da qualsiasi autorità giudiziaria (per la verità nemmeno l'Enpa ci ha mai chiamati, nemmeno per telefono, anche se fino allo scorso anno eravamo suoi soci) per essere "interrogati" e pronti alla fine delle indagini a chiedere i danni. Naturalmente i proventi che derivassero dai danni andranno integralmente in favore di animali bisognosi: abbiamo già individuato un canile in zona che ha molto bisogno di sostegno economico. Anche di questo daremo comunicazione alla stampa. da Roberta Benigni
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Ultimo aggiornamento ( giovedì, 29 luglio 2010 20:29 ) |
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