E' veramente stupefacente il balletto di notizie che circolano in questi giorni sulla Sanità della nostra Zona. Si parla di deficit di milioni di euro, di piani di rientro in pochi mesi, tagli del personale e servizi, senza che nessuno sappia come stanno esattamente le cose. Da zona virtuosa all'interno di una delle "migliori regioni del Paese "per quanto riguarda la gestione della sanità siamo diventati la cenerentola della sanità marchigiana con un buco di diversi milioni di euro.
Persona troppo accorta ed esperta il Direttore Pesaresi per non uscire al più presto con chiarezza e trasparenza da questa imbarazzante situazione.
Ma quello che desta più sorpresa in tutta questa vicenda è il silenzio della Regione Marche.
Pochi mesi fa, appunto in campagna elettorale, eravamo "una delle prime realtà regionali" dal punto di vista economico finanaziario per la gestione sanitaria, anche se l'improvviso ed inaspettato licenziamento del Direttore ASUR Maluccelli qualche dubbio che le cose non andassero poi così bene poteva farlo nascere fin da allora.
In realtà in questi anni la Regione ha tracheggiato in una gestione solo indirizzata agli aspetti economico finanziari, con risultati poi che non sono stati così strabilianti come ci avevano fatto credere, tralasciando completamente la organizzazione o meglio la riorganizzazione dei servizi socio sanitari. Sono stati mantenuti in piedi piccoli ospedali di polo solo a scopi politico localistici, ospedali che drenano risorse pubbliche sottraendole agli ospedali di rete, come il nostro, che invece rappresentano la vera ossatura nevralgica della rete ospedaliera regionale.
Abbiamo visto in questi anni tanti politici regionali correre per inaugurazioni di servizi ed attrezzature che già il giorno dopo della inaugurazione funzionavano a singhiozzo per mancanza di personale e di adeguata manutenzione.
Molte chiacchiere sono state fatte, cabine di regia, ipotesi di aree vaste, montagne di carte prodotte anche con il coinvolgimento appassionato di molti professionisti sanitari marchigiani, senza aver prodotto nulla.
La legge della emergenza sanitaria è ferma a quella del 1998, 12 anni fa; da allora tante cose sono cambiate in termini di tecnologie, servzi, richieste dei cittadini, infrastrutture, mobilità, turismo. L' unica cosa fatta, l'istituzione in periodo pre-elettorale del secondo elicottero eli-ambulanza a Fabriano, anche qui senza minimamente modificare l'organizzazione e la struttura dei servizi collegati. Tantissimi altri esempi potrebbero essere fatti, nel campo delle reti, della chirurgia, dell'ortopedia, dei servizi agli anziani.
E ora ci vengono a dire che la nostra zona ha un deficit di svariati milioni di euro (anche qui le cifre sono molto ballerine e cambiano di giorno in giorno). Zona che, unica nelle Marche, ha chiuso ben quattro ospedali, ha riorganizzato tutti i suoi servizi, ha tante case di riposo che ospitano anziani provenienti da tutta la Regione, anziani che poi quando si ammalano hanno come riferimento l'Ospedale di Senigallia, zona collocata in una realtà turistica che in questi 10 anni ha più che quintuplicato le sue presenze attraverso tutte le manifestazioni turitico-ricreative che tutti i giorni (e le notti) invadono la nostra città. Unico riferimento per ora, a meno che non si voglia lentamente chiudere, è l'Ospedale di Senigallia, Ospedale di rete che però è costretto ad organizzarsi come un piccolo ospedale di polo, senza servizio radiologico continuativo 24 ore su 24, senza guardia chirurgica e medica, con un solo Medico di notte in Pronto Soccorso.
Occore che nel nuovo Piano Sanitario Regionale 2010-2012 la Regione finalmente esca allo scoperto e che, al di là delle solite enunciazioni di principio, dica con chiarezza quale sia il modello organizzativo della sanità marchigiana sia dal punto di vista giuridico istituzinale (Asur, Asl provinciali, Zone), ma soprattutto dal punto di vista dell'organizzazione socio sanitaria; facendo i tagli dove debbono essere fatti, potenziando le realtà e le reti in base ad un'attenta analisi epidemiologica, dei servizi, della mobilità e delle domande dei cittadini.
In questo un ruolo fondamentale debbono averlo i Sindaci che al di là di inutili campanilismi e localismi debbono svolgere il ruolo essenziale di osservatorio del territorio e trasmettitore alla Regione dei veri bisogni sanitari delle popolazioni che amministrano.
da Attilio Casagrande
Coordinatore cittadino Circolo Sinistra Ecologia Libertà
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SICURI... SICURI ??? Scritto da Visitatore anonimo il 2010-08-11 11:54:05 "Da zona virtuosa all'interno di una delle "migliori regioni del Paese "per quanto riguarda la gestione della sanità siamo diventati la cenerentola della sanità marchigiana con un buco di diversi milioni di euro." In merito agli interventi agli anziani non autosufficienti mi risulta che dietro di noi ci fosse la sola Sardegna...quindi altro che zona virtuosa!!! Abbiamo sempre fatto acqua ed ora, per divenire un Eccellenza, ci stiamo specializzando!!! I bilanci, così sono capaci tutti di redigerli ed appianarli. Però non diciamo neppure corbellerie come che siamo stati tra le "migliori regioni del Paese" Franco Giannini | |