Pubblicato mercoledì, 11 agosto 2010 13:08 - 9148 -
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"Uomo profondo e generoso": Alessandro Piccinini ricorda Antonio Tarsi |
Toni era un uomo capace di confortarti. Di metterti a tuo agio. Rasserenarti l’animo. Ma era anche capace di stimolare passioni straordinarie ed emozioni potenti. Di sollecitare il senso della sfida, nell’accezione più positiva, con sé stessi. Di stimolare sé stesso e gli altri a dare il meglio sempre e comunque.
Poi però di fronte alle sconfitte ti insegnava ad accettarle con la stessa serenità con cui si prendevano le vittorie.
Il suo sorriso avvolgente ridava il giusto senso alle cose della vita. Empatia. Toni aveva il dono di capire i contesti. Gli stati d’animo delle persone che amava e che lo hanno amato sconfinatamente. Il sentire di tutti quelli con cui condivideva momenti della sua vita. Anche piccoli istanti.
Una persona attenta e presente a sé stessa e agli altri. Un amico nel senso più alto del termine. Un uomo consapevole e alla inarrestabile ricerca della sua identità più intima. In grado di mettersi in discussione ogni volta che ne sentiva il dovere di farlo che per lui era anche un piacere. Perché Toni era una persona curiosa e onesta. Rispettosa. Desiderosa di conoscere quanto meglio poteva tutta la vita che lo circondava. Per capire, per andare oltre, per essere all’altezza.
La pesca d’altura, sua gioia del vivere, oltre al gioco e allo sport era qualcosa di più. Una metafora della vita. La ricerca dei suoi abissi.
Toni era un uomo profondo e generoso. In grado di amare senza riserve. La sua compagna. I suoi figli. La sua famiglia. I suoi amici. Tutte le persone che hanno avuto il dono di percorrere con lui un tratto di strada. Di sentire il suo calore e la sua umanità di rara bellezza. Di essere accolti dal suo abbraccio. Di ricevere una sua carezza.
“Sta per passare un nuvolone con un po’ di pioggia, dura poco” mi aveva scritto su un sms alcuni giorni fa, solo pochi secondi dopo che guardando il cielo scorsi una nube minacciosa in un giorno in cui assolutamente non avrebbe dovuto piovere. Lui dall’altra parte della città senza che gli chiedessi nulla aveva immaginato la mia ansia, letto il cielo e scritto per rassicurarmi.
Piovve quel giorno per una decina di minuti. Forse un quarto. Rassicurai i presenti perché il mio amico pescatore aveva detto di stare tranquilli. Poi arrivò il sereno.
Ci mancherai a tutti noi Toni.
Con infinito amore
Alessandro (Piccio) |