Pubblicato sabato, 09 ottobre 2010 15:58 - 2586 -
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"Milioni di euro al vento. Ma quali amministratori virtuosi?" |
Paradisi: "Mangialardi giura che non c’è nulla da tagliare. Ecco però come spende i nostri soldi"
Venerdì 8 ottobre, per bocca del sindaco e di qualche rappresentante dell’associazionismo vicino al Palazzo, abbiamo scoperto che Senigallia è virtuosa e non ha sprechi da tagliare. Questa la versione ufficiale propinata al senatore Baldassarri e all’assessore Marcolini. Bene. Prevedendo tale versione ufficiale, ho fatto alcune ricerche a campione nell’arco di tre diversi periodi compresi tra il 2009 e il 2010.
Addirittura comici, alla luce di quel che si è detto in Consiglio Grande, i risultati. Premetto: avevo chiesto agli uffici un elenco di contributi e prebende concesse ad associazioni ed enti vari, nonché i dati delle consulenze legali. Mi è stata fornita una documentazione pari a nemmeno il 20% delle spese (quasi tutte) inutili affrontate dal Comune.
Il resto (che è ancora documentazione parziale) lo avevo già scovato io.
Ecco allora come i nostri amministratori, autodefinitisi “virtuosi”, hanno scialacquato i soldi pubblici.
Nell’elenco c’è di tutto: dai finanziamenti impressionanti per rassegne musicali e teatrali ad associazioni amiche dell’Amministrazione comunale fino al contributo ad una associazione di Marzocca che ha avuto la geniale idea di fare un gemellaggio internazionale tra frazioni (con una frazione di Chester per l’esattezza). Dai finanziamenti ad una associazione milanese (4 mila euro) per progetti rurali in Africa e America Latina ai 30 mila euro in due anni all’Associazione Gratis per spettacoli musicali.
Qualche “chicca” di spesa: 20 mila euro all’associazione La Stanza nel 2010, tre mila e cinquecento euro alla Associazione “Arcevia Jazz” in due anni, 4 mila e 300 euro in un anno all’Associazione Montimar di Marzocca (guarda caso affiliata alla Uisp) per un “utilissimo” gemellaggio internazionale della frazione e per “iniziative educative estive”, 5 mila e 800 euro all’’Associazione Bubamara per uno spettacolo teatrale alla “Fenice” (oltre spese di struttura), 2 mila euro all’Associazione “Aiuta un amico” per vaghi progetti internazionali, 12 mila e 500 euro all’Associazione “Festa della musica”, mille e 200 euro alla Associazione “Tonini Bossi” e altrettanti alla Accademia corale calicanto, mille e cinquecento euro alla Associazione “Luoghi in Comune” per certe “scritture migranti”…
Per non parlare dei quasi 40 mila euro (dato già noto) in due anni concesso all’associazione del portavoce dei verdi Primavera per lo spettacolo di burattini o dei 2 mila euro del 2010 per la simultanea scacchistica.
E l’elenco è ancora lunghissimo e, per certi versi grottesco. Non c’è spazio per citare tutte le voci di spesa inutile che superano comunque il milione di euro in due anni!
E’ doveroso però denunciare il fatto che l’Amministrazione concede contributi ad associazioni sportive, in violazione dei contratti di convenzione sottoscritti, che già gestiscono un impianto pubblico e spende 2 mila e 400 euro per sfilate politiche in tv (contributo trasmissione “eventi di sport”).
Segnalo poi il paradosso della piscina comunale, affidata (tanto per cambiare) alla Uisp dove il Comune, nonostante la Uisp faccia cassa facendo pagare l’ingresso ai cittadini, sostiene la gran parte delle spese di utenze: oltre 200 mila euro in due anni. Raddoppiano (per difetto) le spese sostenute per i contenziosi legali rispetto ai costi spaventosi della piscina: per trascinare i cittadini in tribunale (poche volte con buoni motivi, la maggior parte in modo pretestuoso e inutile), il Comune ha speso oltre 420 mila euro di avvocati in un anno e mezzo.
Tralascio i famosi 2 milioni e 200 mila euro (ad oggi) buttati al vento per la mala gestione dell’affare Sacramati.
Ma prometto: pubblicherò un libro “bianco” sulle spese inutili e di chiara ispirazione clientelare del Comune di Senigallia che, prima di criticare i tagli del Governo e fare allarmismo sui servizi sociali, bene farebbe a tagliare con la scure le spese folli.
da Roberto Paradisi,
consigliere comunale del Coordinamento Civico
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Scritto da Visitatore anonimo il 2010-10-12 11:14:04 Capisco che per una società sportiva per esempio calcistica sia abbastanza semplice racogliere sponsorizzazioni, mentre per favorire l'agricoltura in Sud America no. Ma allora dovremmo impedire ai governi di partecipare economicamente a progetti di aiuti al terzo mondo. Non è tanto fattibile. Se aiutare una società sportiva significa tenere più basso il costo della tessera per fare sport, non mi sembra così grave. D'altra parte se fino ad ora a Senigallia la maggioranza è stata di sinistra è ovvio che chi aveva bisogno di soldi li ha chiesti ed a volte ottenuti dalla sinistra. Quando la maggioranza sarà quella che oggi è all'opposizione allora si dovranno rivolgere a loro... Questo tono "scandalistico" mi sembra solo strumentale ad animare la polemica politica: non credo che al di là dello schieramento politico questo serva a costruire. | Scritto da Visitatore anonimo il 2010-10-26 08:31:38 | |