Pubblicato venerdì, 17 dicembre 2010 12:50 - 2503 -
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Una scuola sempre più in salita |
Anche quest’anno i tagli inferti dalla riforma Gelmini li stiamo sentendo anche noi, come genitori di questi bambini. Per quanto riguarda le scuole di primo grado anche Senigallia ha avuto un gran da fare per quadrare i numeri degli organici, salvando, con soluzioni anche complesse, plessi e classi di centro e di periferia. E non si placano nel frattempo le lotte soprattutto del precariato che si vede negare ancora una volta la possibilità di una stabilizzazione.
La cosa, tuttavia, di cui siamo maggiormente preoccupati come genitori è la qualità di una scuola che ci dicono in caduta libera. Certo è da apprezzare lo sforzo del Comune, come quello della scuola, che assicurano (quasi) i medesimi servizi dell’anno scorso riservando fondi e, comunque, chiedendo alle famiglie ulteriori sacrifici economici affinché questa qualità venga lo stesso assicurata.
Per inciso, ci riferiscono che gli aumenti delle rette scolastiche erano inevitabili, perché erano la metà della media regionale e che, con gli aumenti comunque, resteranno le più basse.
Ma il contraccolpo determinato dalla scomparsa del modulo con l’affermazione del maestro unico sta avendo una ricaduta tangibile sulla qualità dell’insegnamento.
Che fare? Qui il pensiero va quasi naturalmente all’idea che la famiglia ha della scuola, ossia di un luogo dove viene erogato un servizio educativo che essa utilizza per un numero di ore sufficienti a coprire il proprio tempo lavoro.
Questa idea ormai sembra non reggere più, perché il tipo di legame che la famiglia dovrà stabilire con la scuola deve avere il sapore di una partneriato sempre più importante.
Genitori che si offrono per assistere i bambini nel tempo mensa, genitori che aiutano le maestre durante le gite d’istruzione, genitori che (come è già accaduto) si fanno promotori/organizzatori di iniziative educative sono solo alcuni casi in cui le famiglie potrebbero contribuire a sostenere una qualità che con il nuovo modello è stata mortificata.
Concludo con un appello. La qualità della scuola non può più essere una prerogativa esclusiva delle Istituzioni perché riteniamo che le famiglie nell’interesse esclusivo dei propri bambini, e nella generale scarsità di risorse, abbiano il diritto e il dovere di contribuire a risollevare il morale di una scuola palesemente avvilita.
da Alberto Di Capua
Age Senigallia |