In Giappone si chiama "Hikikomori", quel fenomeno sociale che coinvolge per lo più gli adolescenti. Giovani che non riescono più a vivere nella società e si rinchiudono nelle loro stanze davanti ad un computer. Per loro in Giappone ci sono delle cliniche di "disintossicazione" presenti in Europa solo in Germania, nulla del genere in Italia, ma il problema delle "nuove dipendenze" nell’era di internet non viene trascurata.
Da Senigallia partono i primi studi ed il primo progetto su "Le nuove dipendenze tecnologiche", che è anche la prima edizione di un Master on-line che il Centro Studi e Ricerche di Psichiatria e Psicoterapia "Nostos" ha stipulato con la Regione Puglia. Il Centro Studi opera da due anni a Senigallia. Ha una sede nel centro storico in via Gherardi ed un sito internet: www.dipendenze.com Direttore del centro è il Prof. Moreno Marcucci docente di Psicologia delle Dipendenze all’Università di Urbino. "Il progetto del nostro centro riguarda l’avvio di una collaborazione con la Regione Marche per interventi nelle scuole e l’apertura di un ambulatorio, unico in Italia, specifico per le nuove dipendenze" dice il Prof. Marcucci. Ma cosa s’intende per "nuove dipendenze"? Internet, lo shopping compulsivo ed il trading on-line. "Internet è il più complesso perché comprende le chat line, che coinvolgono le relazioni sociali e sentimentali, cyber-sex addiction, dipendenza da rapporti sessuali solo virtuali e i MUD, i giochi di ruolo". Il professore spiega che esistono tre fasi: nella prima si usa la tecnologia e la rete perché questa è la grande conquista del secolo ed "ha modificato in breve tempo le nostre abitudini e le modalità d’intendere i processi di comunicazione" poi mano a mano si diventa sempre più "padroni del mezzo", si passa alla chat "in cui si assiste ad un’alterazione del tempo e si tende a trascurare il privato"; la terza fase, la più avanzata, è il gioco di ruolo. "Siamo di fronte ad un’evoluzione del concetto di dipendenza" prosegue il Prof. Marcucci "Siamo in presenza di un’alterazione dell’identità, di un uso della rete che si sostituisce alla vita reale". Le relazioni che si stabiliscono in rete, spingono in una miriade di direzioni e costringono ad interpretare una varietà infinita di ruoli. "Si pensi ad esempio alla chat: si possono interpretare tanti ruoli, essere tante persone diverse, sia uomo che donna, provocando seri problemi d’identità sessuale, così come con il cyber-sex addiction quando il sesso viene vissuto solo attraverso internet". L’attenzione del Centro Studi "Nostos" è principalmente indirizzata agli adolescenti "proprio perché la loro identità non è ancora strutturata". Inoltre essendo un Centro di psicoterapia della coppia e della famiglia, cerca di intervenire alla luce delle relazioni affettive del soggetto e relative difficoltà. Diverso il discorso per lo shopping compulsivo e per il trading on-line in cui si tratta di "reintrodurre l’idea che ci si può controllare". Il grado di modifica dello stile di vita, e l’intossicazione da internet, viene misurato da un test, l’ITT, Internet Trap Test, realizzato dal Prof. Moreno Marcucci e dal Dott. Giuseppe Lavenia. di Maria Pettinari
|