Pubblicato martedì, 01 marzo 2011 10:30 - 4168 -
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Giovanni Sergi: "Il Comune di Senigallia ostacola l'applicazione del Piano Casa" |
Il Comune di Senigallia ostacola l’applicazione del Piano Casa regionale e con esso le iniziative delle famiglie per l’ampliamento delle proprie abitazioni. Il Comune di Senigallia con la delibera n° 12 del Consiglio del 9 febbraio 2011 ha ridotto fortemente le interessanti possibilità di trasformazione e miglioramento del patrimonio edilizio esistente previste dal Piano Casa della Regione Marche approvato nel dicembre 2010.
Il Piano Casa è stato definito sulla base dell’accordo tra lo Stato e le Regioni del 31 marzo 2009 anche al fine di favorire una ripresa del settore edilizio.
Ancora una volta un pesante pregiudizio di tipo ideologico ha impedito all’Amministrazione comunale di Senigallia di operare in favore dell’interesse dei cittadini che, ad esempio, volessero ampliare la loro abitazione unifamiliare per i figli o i genitori anziani. Gli elementi di flessibilità introdotti dal Piano Casa regionale sono stati considerati un pericolo per il modello di governo del territorio imposto dalle Amministrazioni comunali di Centro Sinistra ormai da un ventennio. Modello che sempre di più ha mostrato i propri limiti che del resto sono sotto gli occhi di tutti.
Se un cittadino rientra nel campo di azione del Piano Casa - cosa da verificare attraverso le Delibere con cui i Comuni recepiscono il Piano Casa sul proprio territorio - può utilizzare le principali possibilità previste dalla Legge che in estrema sintesi sono le seguenti: ampliare fino al 20% la propria abitazione nel caso di edifici unifamiliari; recupero a fini abitativi del piano sottotetto purchè abbia una altezza media di almeno 2,40 metri; possibilità di demolire e ricostruire edifici esistenti con un ampliamento sino ad un massimo del 40% purché venga garantito il rispetto dei nuovi standard di risparmio energetico,ambientale e di sicurezza antisismica; possibilità di ampliare anche gli edifici non abitativi, agricoli, industriali ed artigianali. Ad esempio accorpando annessi agricoli ad un edificio agricolo esistente.
Il Comune di Senigallia ha recepito il Piano Casa regionale con una delibera che purtroppo esclude molte delle possibilità previste dal Piano Casa.
Il Comune di Senigallia esprime un giudizio negativo sulla possibilità di demolire e ricostruire edifici realizzati dopo il 1950 all’interno dei Centri storici, considerando inappropriato l’uso dei Piani di recupero applicati ad un singolo edificio.
Il Piano Casa regionale prevede un incremento del 20% della volumetria complessiva per gli edifici mono o bifamiliari permettendo la realizzazione di un nuovo piccolo appartamento indipendente. Il Comune di Senigallia permette l’incremento del 20% ma non permette la realizzazione di un nuovo appartamento autonomo. Si vanifica così la possibilità di realizzare in ampliamento un nuovo piccolo alloggio per una giovane coppia o per qualche altro membro della famiglia.
Per quanto concerne l’argomento molto rilevante degli incrementi volumetrici del 30%-40% per edifici residenziali che vengono demoliti e ricostruiti nel caso producano significativi miglioramenti delle prestazioni nel settore energetico, l’Amministrazione Comunale ha espresso un giudizio negativo in quanto questa ipotesi che risulta a suo giudizio incompatibile con il mantenimento di un impianto urbano equilibrato.
È utile evidenziare come per il Comune di Senigallia nelle zone agricole non sia possibile permettere l’ampliamento di edifici non abitativi, ad esempio annessi agricoli, se non per chi sia imprenditore agricolo escludendo quindi tutti gli altri residenti in zona agricola.
Ancora una volta le possibili iniziative delle famiglie e dei piccolo operatori a Senigallia vengono viste come un elemento di disturbo dei progetti e dei programmi dell’Amministrazione Comunale.
da Arch. Giovanni Sergi
Membro direttivo PDL Senigallia |
Ultimo aggiornamento ( martedì, 01 marzo 2011 11:00 )
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