Pubblicato martedì, 15 marzo 2011 18:39 - 2913 -
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Inaccettabili le minacce della Giunta ai commercianti del centro storico di Senigallia |
La nota emessa dall’amministrazione comunale, che minaccia controlli e sanzioni per il prossimo 17 marzo nei confronti di attività commerciali che, in violazione della decisione del Sindaco, volessero tenere aperto, è assolutamente spropositata e dal carattere assolutamente intimidatorio. E’ l’ennesima dimostrazione che l’amministrazione Mangialardi ha un nuovo nemico: si tratta dei commercianti del centro storico.
Persone di coraggio e di grande voglia di lavorare, tutti i giorni in lotta per poter sopravvivere, tentando di vendere qualcosa, raccogliere acquirenti e nel contempo intenti a rendere il centro storico luminoso, appetibile e vivo.
Tutto ciò evidentemente non interessa in alcun modo all’amministrazione comunale, che in questi giorni è partita con la campagna “uccidiamo il centro storico”.
Nessuno contesta il valore della festività del 17 marzo. I 150 anni dell’unità d’Italia, meritano di esser adeguatamente festeggiati ed onorati. Bene ha fatto il Governo nazionale ad istituire la Festa Nazionale, facendo chiudere uffici pubblici, scuole ed altri enti.
Male, però, agisce l’amministrazione comunale nel decidere, in totale solitudine e con un piglio sempre più autoritario, la chiusura indiscriminata di tutte le attività commerciali e produttive cittadine, specialmente nell’area centro storico.
E’ di questi giorni l’ennesima discussione sullo stato di questa zona della città, che senza attività commerciali, si trasforma in un reticolo di strade vuote, desolate, disabitate.
Ebbene, assolutamente incurante del grido d’aiuto che gli operatori commerciali del centro alzano verso le istituzioni la giunta Mangialardi gode nel colpire queste attività ed ordina la chiusura totale per il 17 marzo. Ecco che allora le istituzioni pubbliche, anziché essere le madri premurose dei cittadini, si trasformano in matrigne cattive, pronte a sacrificare tutto e tutti, pur di autocelebrarsi.
Non pago di ciò, lo stesso Sindaco fa diffondere messaggi minacciosi verso chi proverà a lavorare. Anche singoli commercianti, titolari di partita iva, senza dipendenti, che potrebbero vendere qualcosa in più, magari approfittando delle persone che giungono nelle strade per il giorno di festa, sono costretti a starsene a casa, rendendo così il centro storico vuoto e spento.
Ma l’Italia non è una repubblica democratica fondata sul lavoro?! Ed allora, se qualcuno vuole lavorare, anche in un giorno di festa comandata, perché impedirlo, perché scandalizzarsi!
Non sarebbe un modo degno e dignitoso per onorare ugualmente i 150 anni del nostro Stato.
Forse nella mente dei nostri amministratori dovremmo essere tutti obbligati all’adunata in piazza organizzata dal “palazzo” per sentire i discorsi ufficiali intrisi di retorica e luoghi comuni, mentre tutto intorno sarà spento e buio. Mi spiace dirlo, proprio durante giorni di festa che dovrebbero unire il paese, ma qui dalle nostre parti si sente un’irrespirabile puzza di regime!
da Alessandro Cicconi Massi
Coordinatore Comunale PDL
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Scritto da Visitatore anonimo il 2011-03-15 21:18:08 Credo che questa sia una delle poche volte dellamia vita in cui mi trovo d'accordo con un esponente del PDL... | |