Pubblicato venerdì, 25 marzo 2011 19:29 - Letture Articolo 3242 - Condividi 
Il GSA Senigallia sul mercato al Foro Annonario: "Noi accusiamo!"
Foro Annonario di SenigalliaGuardando il mercato cittadino, o meglio  quella larva di mercato che a stento sopravvive tra mille difficoltà all’interno del Foro Annonario, non possiamo non chiederci come si è arrivati ad un simile sfacelo.

Il mercato di una città, non è soltanto il luogo del vendere e del comprare, ma è anche uno straordinario punto di incontro dove si sviluppa il dialogo, la conoscenza e il confronto, base di ogni comunità democratica.

A Senigallia, il mercato è in agonia, e lo è da molto prima che esplodesse la crisi economica. In molte città e paesi, si sta riscoprendo il valore del mercato cittadino, con i prodotti a Km/0, le produzioni stagionali, i contadini che ti vendono prodotti freschi e di provenienza sicura; ma a Senigallia no, siamo in controtendenza.

La piazza “delle Erbe” ormai svolge il suo ruolo principale in estate durante feste e spettacoli ad uso turistico. Si è deciso di uccidere il mercato a favore di feste estive. Non ci sembra una scelta saggia: nessuna città può permettersi di perdere il centro nevralgico dell’economia e del dialogo fatto da quotidiani gesti del vendere ciò che si produce e dell’acquistare ciò di cui si ha bisogno.

Già abbiamo visto le pesanti ripercussioni avvenute con la chiusura della pescheria: persino i turisti ci rimproverano di aver perso una peculiarità della nostra città che certo non può essere compensata dall’apertura di bar e ristoranti. La cosa che più sconvolge in questo lento franare verso la chiusura del mercato, è la totale indifferenza del mondo politico, anzi, analizzando le varie fasi del collasso della piazza, non si può fare a meno di chiedersi se dietro questo lento morire non ci sia una precisa volontà amministrativa. Qualcuno, però, dovrà assumersi la responsabilità di queste scelte.

Assistiamo questi giorni alla polemica sullo spostamento delle bancarelle da piazza Simoncelli a Via Carducci, senza voler entrare nel merito delle scelte, è l’atteggiamento che ci lascia perplessi.

Si sposta un mercato perché fa comodo così, perché servono parcheggi, ma un mercato non è un mobile che uno sposta dentro casa sua, il mercato è un insieme di abitudini consolidate nel tempo, è il tacito accordo tra persone che non si conoscono per ritrovarsi tutte nello stesso luogo nello stesso giorno. Certo le abitudini si cambiano, ma serve una motivazione valida e soprattutto serve una politica che riporti in vita il mercato, non che gli assesti il colpo finale.

Ecco, questo articolo vuole essere il nostro atto di accusa, vogliamo che sia chiara la nostra posizione perché noi chiederemo conto di queste scelte quando la città sarà privata del suo mercato.

dal Gruppo Società e Ambiente
Il Direttivo

Commenti
siete arrivati
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-03-26 15:36:42
Dire ve lo avevamo detto non serve a niente dove eravate mentre guerreggiavamo contro la giunta Angeloni. Eravate con lei.Al peggio non vi è mai fine. Con lo spostamento forzato degli ambulanti e riqualificazione (sterilizzazione) di piazza Simoncelli la ripavimentazione di largo Manni con seduta-Gradinata creerete un bel deserto come piazzetta dei macelli via Carducci lo stesso Foro. 
Avevamo il più bel mercato delle Marche ora lo facciamo con i produttori-artigiani trentini in via Carducci alla faccia del chilometro zero. grazie politici locali. Ivano Paolini Ivano@e-paolini
Li abbiamo votati e ce li teniamo
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-03-26 20:27:20
"totale indifferenza del mondo politico": il mondo politico locale è indifferente perchè vuoto, cioè priva di contenuti, proposte, non sa dove sta andando e parla,parla, parla, ...i vari Campanile, Curzi, Mangialardi parlano per dire cosa? Non un sono vero contentuto... Li abbiamo votati e ce li teniamo....
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-03-27 19:11:35
Adesso arrivano i salvatori della Patria. Che il GSA si sia risvegliato dal lungo letargo ci fa piacere ma che adesso si presenta con il rossore virginale delle educande mi pare troppo.
Manca la "vera" politica
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-03-29 13:02:41
La vera politica non si limita a gestire l'ordinaria amministrazione, che un qualsiasi burocrate è in grado di fare da solo. 
La vera politica deve essere in grado di prevedere i problemi e predisporre le possibili soluzioni. 
Solo così adempie al compito affidatole dai Cittadini-Elettori e dimostra la competenza e la professionalità che sono necessarie nella gestione della polis. 
Il problema sta nei nostri Politici di professione che - purtroppo - poco sanno di economia, di demografia, di sviluppo sostenibile. 
Perché se sono - come sono - sempre impegnati a garantirsi poltrona+potere+prebende gli resta poco tempo per informarsi e documentarsi. 
Ed allora l'unico rimedio è un ricambio più frequente, dare spazio ai Giovani e cambiare, cambiare, cambiare ...

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