Pubblicato venerdì, 29 aprile 2011 19:42 - 3062 -
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Primo maggio, una festa per riflettere |
Il primo maggio è la festa del lavoro, una festa di tutti, una festa che ricorda l'impegno e il sacrificio di chi ha lottato per la dignità che spetta a tutti i lavoratori. Una data importante e piena di significato come questa dev'essere valorizzata e deve far riflettere tutti su quello che è la nostra storia e il nostro futuro.
Una festa che segue quella altrettanto importante per noi italiani, quella del 25 aprile, la festa della Liberazione dal nazifascismo. che Senigallia pochi giorni fa ha accolto calorosamente come giusto che sia. In un momento difficile come quello attuale, in cui il mondo del lavoro rappresenta un'incertezza per molti, il primo maggio incarna ancora di più i valori di tutti noi.
Il primo maggio i negozi e le attività commerciali di Senigallia saranno chiusi proprio per far riflettere tutti noi sul senso e sul profondo significato di questa data. E' ovvio che tutti hanno i propri interessi da portare avanti e che le scelte vadano ad incrociare il bene e gli interessi di tutti ma è altrettanto significativo che dev'esserci il giusto spazio per ogni momento: il primo maggio rappresenta un momento di riflessione e come tale non va minimizzato.
L'Amministrazione comunale si confronta continuamente e quotidianamente con tutti, proprio per far crescere insieme l'intera collettività, e non i singoli. Ritengo per questo che la scelta di chiudere le attività in tale ricorrenza sia giusta: conosco bene le esigenze e le opportunità dei commercianti, ma certe occasioni non possono passare inosservate.
Ciò che ci spinge a migliorare sono proprio le occasioni che ci ricordano ciò che è stato ottenuto con l'impegno verso una società civile.
Una giornata simbolo per riflettere, capire e per contestualizzare il momento e che va festeggiata senza se e senza ma.
da Mario Fiore
Presidente 1 Commissione Vivi Senigallia|
Belle parole Scritto da Visitatore anonimo il 2011-04-30 10:47:30 La giornata simbolo se la può "permettere" chi ha un reddito fisso e - su tale base - pontifica. 1. I tempi sono cambiati, radicalmente, e molti hanno gli occhiali ma non "vedono" quello che sta succedendo in Italia e nel Mondo. Non siamo più un paese ad economia in sviluppo, siamo un paese con una economia stagnante. I tempi delle vacche grasse sono finiti, per tutti. 2. La democrazia deve essere sinonimo di libertà e non di costrizione. La festa del lavoro la "festeggia" di più chi lavora - per necessità - o chi non lavora perché può permetterselo? 3. Ed ancora, perché ci sono eccezioni come esercizi, leggi librerie, che possono restare sempre aperti? 4. Una mentalità flessibile ed aperta al nuovo è indispensabile se vogliamo affrontare i tempi bui che ci aspettano. 5. Se continuiamo a ragionare sulla base dei principi ... finiremo con il mangiare solo parole, invece servono fatti Chiudo con il noto proverbio: chi sa fa, chi non sa parla, chi non sa e non fa insegna. EFFEGI44 | Dimenticavo ... Scritto da Visitatore anonimo il 2011-04-30 10:53:06 ... la cosa più importante: Senigallia è una città a vocazione turistica. Gli Arcieri che saranno qui domani per una manifestazione dove potranno farsi un panino, se non possono permettersi il ristorante? Da nessuna parte, perché gli Alimentari sono chiusi. Ma forse Riccione, Cattolica, Rimini, in cui - da una vita - le attività commerciali sono sempre aperte - sono meno democratiche di Senigallia? O forse, e meglio, hanno compreso qualcosa che noi continuiamo a non capire? EFFEGI44 | Qualche riflessione Scritto da Visitatore anonimo il 2011-05-01 15:05:59 1. Una prima considerazione generale è che non siamo più un paese con economia in crescita ma in stagnazione, i tempi delle vacche grasse sono finiti, bisogna aprire gli occhi sulla nuova realtà ed abbandonare vecchi schemi mentali. Forse restare aperti in un giorno di festa significa recuperare i mancati incassi della settimana? 2. Senigallia è una città a vocazione turistica e gli esercizi è necessario che siano aperti per offrire un servizio e rendere la Città più fruibile. Riccione, Cattolica, Rimini lo fanno da una vita ed i Romagnoli sono forse meno lavoratori o meno Italiani di noi? 3. Chi non ha altri argomenti parla di una questione di PRINCIPIO. Quale principio c'è nel consentire l'apertura alle librerie, ai bar, ai ristoranti e nel non consentirlo agli altri esercizi? 4. Con internet il Comune poteva fare una indagine veloce via mail presso i Commercianti, per raccogliere le adesioni o i rifiuti, perché la Democrazia è partecipazione. Forse utilizzare strumenti moderni è complicato per un'Amministrazione Pubblica? 5. O più semplicemente il Comune, il Sindaco, poteva applicare il principio della LIBERA SCELTA, dando la facoltà di aprire a chi voleva farlo e di tener chiuso a chi non lo voleva. Forse i Commercianti di Senigallia non sono ancora adulti? EFFEGI44 | |