Pubblicato sabato, 08 ottobre 2011 20:25 - Letture Articolo 4633 - Condividi 
Giacchella: "Caro Roberto (Paradisi), ti dedico una canzone"
La MacinaCaro Roberto,
se per qualcuno con la cultura non ci si mangia, per me in una città con più cultura si vive meglio e 2.200 euro spesi per il concerto de La Macina sono soldi spesi bene.

Stiamo vivendo tempi bui e difficili, tempi di delusioni e di forti disillusioni che colpiscono pesantemente si la  nostra generazione ma soprattutto quelle più giovani.

Oggi più che mai c'è necessità di un maggior impegno, di grandi sacrifici, di massima responsabilità ma anche di tanta cultura.

Da senigalliese sono stato molto felice di poter ospitare nella nostra città una tappa del Monsano Folk Festival, quella per l'appunto del concerto de La Macina e spero che questo possa ripetersi anche nel futuro.

Sperando di farti cosa gradita, ti dedico questo canto de La Macina. E' un canto d'amore perchè cultura è anche amore e nella nostra città c'è anche bisogno d'amore e d'aggregazione.



Per tutti coloro che volessero approfondire la conoscenza di Gastone Pietrucci e de La Macina consiglio il sito
www.macina.net

da Massimiliano Giacchella
Consigliere Comunale di Senigallia, in quota PD

Commenti
Touché
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 14:05:49
Si', abbiamo bisogno di cultura, ma Paradisi non sa (...omissis...).
Condivido Massimiliano!
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 11:25:53
Grazie per aver usato le parole che avevo in testa.
La Macina
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 14:07:45
Ben venga il Gruppo "La Macina" a Senigallia: cerchiamo di mantenere queste belle a sane tradizioni!!! 
I 2.200 €. non sono spesi bene... ma benissimo!!! 
Le ennesime critiche di questo sig. Paradisi sono solo per dimostrare che lui c'è, esiste con la speranza che qualcuno lo ascolti: l'intelligenza è quella di saper ascoltare e non di (...omissis...) te ogni volta che si muove qualcosa.. 
Baffo
stancoinvacanzaasenigallia
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 13:50:28
La cultura non deve avere freni, consigliere Giacchella. Ragion per cui anche gli artisti di questi periodo dovrebbero sapere che, se amano veramente la cultura e non solo i soldi, non possono sparare 2200 Euro per una serata pretendendoli dai comuni che non riescono a garantire nemmeno più una palata di breccia catramata sulle buche stradali. Quindi si faccia uno spettacolo a sera ma nelle determine, per non fare figuracce, trapeli solamente messa a disposizione di palco, sedie, corrente elettrica e eventualmente una cena in pizzeria per i soli artisti aventi diritto.
Troppo
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 13:49:51
Concordo con la questione "culturale" ma disapprovo 2200 euro per la Macina. Un costo troppo generoso. Cultura si, ma al giusto prezzo.
ok il prezzo è giusto!!
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 19:59:53
Qual'è, cari signori, il giusto costo della cultura? e perchè, caro signor stanco, dovrebbe essere meglio pagare l'Enel piuttosto che gli artisti? Perchè di cultura non si può vivere e perchè, soprattutto, di cultura non si deve poter vivere? 
Qual'è il giusto prezzo della cultura? è forse quello che stiamo pagando? quello della televisone e quello dei reality? ma se la cultura non la finanzia il pubblico chi la dovrebbe finanziare? e poi ci meravigliamo se a Pompei crolla tutto ed in tv impazzano culi e tette? 
Massimiliano Giacchella
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-10 20:23:10
La cultura non è questione di giusto costo, è questione di scelta. 
Si sceglie la cultura del silenzio , della riflessione , dell'approfondimento , della ricerca delle radici (come la Macina che porta avanti un gran bello studio di canzone popolare "nostra") che è poi quella che non si mangia. O si sceglie la "cultura" del reality ,del talk schow da urlo e da cagnara che è quella che fa mangiare ( e bene). Ma mettere insieme la Pompei che crolla all'impazzamento di culi è tette in tv è un artificio un pò scivoloso. 
Le tante Pompei italiane hanno purtroppo motivazioni più profonde e più difficili da rimuovere.
stancoinvacanzaasenigallia
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-11 01:38:44
Pagare una serata di Enel tra luci e corrente per gli strumenti di un concerto non costa 2200 Euro, consigliere!! Di cultura si può certamente vivere, per carità, è un lavoro anche quello, ma in questi momenti i comuni o le pubbliche amministrazioni non possono permettersi di mantenere artisti. Perchè poi non è il violinista che ripara strade o marciapiedi o cuoce i pasti alle mense scolastiche... 
Oppure che cosa facciamo? Andiamo avanti con spettacoli a tutto spiano e chiudiamo i servizi scolastici e giriamo in strada a cavallo?? 
Paragonare Pompei o il Colosseo ad uno spettacolo di musica d'un paio d'ore, mi creda non è felice...Ci sono soldi da dover spendere per certe cose e ahimè, altri da dover limitare (PURTROPPO) per altre, per esempio concerti, a meno che non siano "quasi" gratuiti. 
E poi ci dica per esempio che fine ha fatto quest'anno la rievocazione storica di Roncitelli "La Chiave di Cichino", 100% storia senigalliese, che permetteva a tante famiglie di passare una piacevole serata educativa senza dover essere obbligati ad aprire il portafoglio. Si vocifera che sia stata segata per mancanza di fondi. Anche quest'anno ero pronto ad invitare una decina di famiglie ma mistero...non c'è stata! 
Gliela concludo con un racconto... 
Questa estate, Giacchella, ho avuto modo di collaborare per un importante imprenditore del turismo che organizzava una volta a settimana uno spettacolo di alto livello per gli ospiti della sua struttura ricettiva. Insomma, tra V.I.P, cabarettisti, imitatori e musicisti spendeva mediamente circa 1000 euro di compenso per lo spettacolo, 100 euro di S.I.A.E. e 100 euro di ristorante, tutto questo per la durata di 1 ora!!! Una sera un artista bravo ma non famosissimo che ha incassato anticipatamente 1500+150 diritti propri registrati alla S.I.A.E. + 60 cena a fine serata ha ringraziato personalmente il titolare polemizzando sul fatto che i comuni lo snobbano trovando molti problemi per fargli fare spettacoli nelle pubbliche piazze. Forse perchè in certe amministrazioni c'è un aspetto etico-morale che frena dallo spendere uno stipendio e mezzo di un operaio per 60 min. di cabaret...
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-11 09:24:55
Purtroppo quest'anno me lo sono perso il concerto di Gastone. Mi auguro che a breve mi possa ricapitare di rivedere lui e chiunque porti cultura e arte nella mia città. 
 
Amleto
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-10-16 15:48:43
Giacchella, a proposito di cultura, QUAL E' si scrive senza apostrofo (qual'è è sbagliato). Te a scuola (...omissis...) andato e perciò di cultura non parlare.

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