L'offerta turistica va diversificata, non si possono trascurare i segmenti più dinamici della domanda come i giovani solo perché sono anche i più complessi da gestire. Se Senigallia vuole rafforzare la sua posizione nel turismo marchigiano e nazionale deve puntare sulle fasce più dinamiche della clientela confermando eventi come la Notte della Rotonda e programmandone di nuovi su tutto l'arco dell'anno.
«Il turismo è cambiato, di fronte ad una clientela che richiede in un unico contenitore opportunità diversificate per rilassarsi, divertirsi ed apprendere, non si può offrire soltanto sabbia e mare»
Sono le parole di un antropologo economico della City University di New York, il prof. Michael Blim, che si trovano nella prefazione del mio primo libro del 2006 sulla situazione economica locale. Molti autorevoli studiosi ormai da tempo sottolineano l' "assenza di esclusività" di una destinazione che può essere venduta contemporaneamente come città dello shopping, del divertimento, dello sport, dell'arte, ecc. La destinazione turistica è un concetto complesso e può dar luogo a prodotti diversi fra loro, offerti anche simultaneamente a segmenti con aspettative e scopi tra loro differenti.
Il sottoscritto ha abbracciato una convinzione: che diversificare l'offerta è fondamentale per rispondere ai vari segmenti di mercato, in modo da allargare il bacino di riferimento. Ma cosa ha a che fare la Notte Bianca con tutto ciò? La Notte della Rotonda, è un ormai uno fra gli eventi più attesi e conosciuti dell'estate senigalliese. Proprio la capacità di creare eventi viene ormai riconosciuta nel dibattito scientifico come la principale opportunità per aumentare la notorietà di una località e per accrescere l'offerta di una destinazione, favorendo l'incremento dei flussi turistici. Il Caterraduno e il Summer Jamboree sono due esempi evidenti per Senigallia.
Tuttavia, è molto difficile portare un evento al successo, questo costituisce uno dei temi più dibattuti dalla letteratura scientifica. Dobbiamo quindi chiederci: ha senso cancellare dal programma l'evento di punta dell'estate senigalliese solo per evitare alcuni eccessi fra i giovanissimi? Non si tratta di un rave party o simili, è semplicemente una serata in cui vengono organizzati spettacoli nel piazzale antistante la Rotonda e dove, in più, viene concessa una deroga di un'ora alla musica per i locali.
Ammesso e non concesso poi che sia giusto imporre orari alla musica, cosa che peraltro non avveniva fino a pochi anni fa, senza particolari problemi di ordine pubblico o altra natura. E' giusto discutere su come migliorare la festa, su come combattere gli eccessi, sulla necessità di intensificare i controlli, ma non mi sembra giusto cancellare un evento che attira un grande flusso di giovani a Senigallia.
Una delle noti più dolenti del nostro turismo è proprio questa incoerenza. Dalla ricerca sul turismo locale che ho pubblicato nel mio ultimo libro sul "Management delle destinazioni turistiche" (ed. FrancoAngeli, 2010), emerge che la clientela turistica prevalente a Senigallia è composta da famiglie con figli, italiane, di età media, interessate al relax in spiaggia e che frequentano la località ormai da diversi anni. La componente più giovane rappresenta solo un turista su dieci a Senigallia. I risultati di altre due ricerche effettuate sul territorio alcuni anni fa (fonte Tecnicoop) mostrano che i "pendolari estivi" sono mediamente molto più giovani dei turisti e che il pendolarismo turistico dai comuni dell'entroterra alla costa è rilevante ed è motivato dalle opportunità presenti in città, quali ristorazione, spiaggia, vita notturna, eventi, shopping. Senigallia si pone al centro della vita serale e notturna della zona con varie opportunità per i giovani, ma non riesce a fare lo stesso con i turisti.
Così, il segmento delle famiglie costituisce il principale target del turismo locale - e questo in nome di una non ben definibile immagine di "località tranquilla" da difendere – e si trascura invece proprio quella fascia di clientela nei confronti della quale Senigallia mostra di esercitare una forte attrattiva: i giovani. Per questi ultimi esisterebbero a Senigallia molte opportunità, ma purtroppo non si attivano, o non si vogliono attivare, strumenti coerenti.
La "tranquillità" di una località dipende da numerose variabili di differente natura, non necessariamente connesse con l'età della clientela; tra esse: una valida pianificazione a monte dello sviluppo turistico, la sua corretta gestione, la collaborazione fra operatori, cittadini e forze dell'ordine, la tempestività nell'intraprendere azioni correttive. È riduttivo pensare al turismo giovanile come a un pericolo per la tranquillità; piuttosto, questa componente va vista come un'opportunità per diversificare l'offerta e accrescere i flussi turistici. Ad ogni modo, il turismo giovanile non va esclusivamente collegato con il binomio vita notturna-divertimento, ma si sta evolvendo e risulta sempre più interessato a conoscere, apprendere ed arricchire la propria vacanza con un insieme di esperienze che vanno anche oltre il mare e la vita notturna.
Senigallia è ormai diventata la località di punta del turismo marchigiano, come Riccione per la Romagna. Senigallia ha 45mila abitanti, oltre 9mila più di Riccione, ma i posti letto alberghieri a Riccione sono oltre 25mila, a Senigallia 7.529; gli arrivi di turisti totali nel 2010 a Riccione sono 689mila, a Senigallia 198mila. Potrei continuare con i numeri ma non vorrei infierire ulteriormente. A coloro che ancora pensano che Riccione e la Romagna siano solo un "divertimentificio", potrei rispondere, come ho fatto nel recente convegno sul turismo locale presso l'Istituto Panzini, con un elenco interminabile di iniziative, eventi e progetti che li collocano all'avanguardia nel panorama turistico europeo, come un modello vincente e un esempio di successo di diversificazione dell'offerta turistica.
Senigallia possiede attrattive, strutture e locali per attirare clientela di ogni fascia d'età. Può contare su numerosi ristoranti, bar e locali serali e notturni di interesse per i giovani, ma il quadro è suscettibile di ulteriori sviluppi, i numeri citati lo evidenziano chiaramente. La carenza a livello turistico della componente giovanile scoraggia la nascita di iniziative ed attività imprenditoriali, pur in presenza di idee valide ed innovative: il "rischio località" viene considerato troppo alto.
In conclusione, l'attenzione non deve essere rivolta a cancellare eventi di successo, ma a crearne di nuovi, a sostenere ed incentivare le idee, le iniziative e il diffuso spirito imprenditoriale locale. Tutto questo si traduce in nuovi posti di lavoro. Si pensi solo, in particolare in questo delicato periodo, alla grande differenza in termini di opportunità lavorative nel turismo fra Riccione e Senigallia. Proviamo per un attimo ad immaginarci che tutti i "posti di lavoro per una notte", creati nell'occasione della Notte della Rotonda, si trasformino in posti di lavoro consolidati, grazie anche a tanti altri eventi di successo che si spalmano in tutto l'arco dell'anno, per ogni genere e gusto, in grado di attirare nuovi segmenti di clientela, fra cui i giovani!
da Gianluca Goffi
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Andrea Scritto da Visitatore anonimo il 2012-07-27 09:29:16 Infatti il limte della Notte della Rotonda è quello di una sola notte mentre dovrebbe esserci un calendario di celebrazione della rotonda che offra più eventi nei fine settimana di luglio, che rappresenta i periodo senza un evento di punta, proprio perchè i giovani cui fai riferimento sono quelli che vengono solo per un weekend. Sarebbero propedeutici allo sviluppo di un nuovo sistema di turismo giovane che potrebbe poi essere implementato se funziona. Il problema degli eccessi verrebbe limitato dalla qualità della proposta, che dovrebbe essere diversa da un concerto e dai soliti sguardi all'insù. Certo gli esercenti devono pensare di cominciare a contribuire, non solo massimizzare i profitti. | Scritto da Visitatore anonimo il 2016-08-08 11:08:36 Gianluca NON DIRE (...omissis...) | |