Pubblicato giovedì, 18 aprile 2013 16:31 - 3732 -
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Il prezzo della democrazia... o dell'irresponsabilità? |
L’ISTAT, in questi giorni, informa che un pensionato su otto in Italia percepisce una pensione inferiore a 500 euro al mese. Analoga percentuale anche a Ostra Vetere. Con questa miseria nessuno può sopravvivere. Ciononostante la politica aumenta continuamente tasse e tariffe, mentre i partiti, i loro rappresentanti, gli alti burocrati statali e degli enti locali percepiscono indennità stratosferiche, finanziate con sempre maggiori tasse.
Un ben noto caso in Regione ci tocca molto da vicino, mentre si assiste a quotidiani sprechi di denaro pubblico senza alcun ritegno.
Un esempio doloroso viene anche dai nostri amministratori locali, con dodici consiglieri dimissionari, sia di destra che di sinistra, che hanno provocato la caduta dell’amministrazione, l’interruzione anzitempo del mandato, il commissariamento del Comune e le elezioni anticipate di un anno.
Eppure l’anno prossimo dovremo comunque tornare a votare per Regione e Provincia, pagando la spesa in quota per un terzo al Comune come prezzo della libertà e della democrazia, come è giusto che sia.
Però adesso i dodici dimissionari, di destra e di sinistra, ci costringono a votare anche il mese prossimo, raddoppiando così le spese elettorali che graveranno per intero sul Comune: un esborso, che è anche un nuovo sperpero, da finanziare riducendo i servizi oppure aumentando tasse e tariffe, con una spesa che si stima in circa 20.000 euro, salvo finale accertamento.
Lo dico fin da ora: questa spesa è ingiusta e non può, né deve, essere posta a carico del bilancio comunale, tantomeno fatta pagare ai cittadini con altre tasse, perché è ora di dire basta agli sperperi, basta a nuove tasse, basta con l’irresponsabilità della politica e dei politici.
I cittadini che percepiscono pensioni da fame non possono né devono pagare una spesa che poteva e doveva essere evitata, se solo avessimo avuto amministratori responsabili: gli sbagli clamorosi dei dodici dimissionari non devono pesare sui cittadini, che non hanno alcuna colpa.
Paghino invece i dodici che hanno sbagliato e che si ostinano a nemmeno spiegare pubblicamente i motivi “veri” delle dimissioni, nonostante che molti ripetutamente e a gran voce chiedano di sapere.
“Pantalone” non può più pagare, né devono pagare cittadini innocenti. E’ ora che qualcuno incominci a dire chiaro e forte che “paga chi sbaglia”.
Chiedo allora a tutti i nuovi candidati nelle prossimi elezioni anticipate di prendere un pubblico e solenne impegno a deliberare, appena eletti, ogni iniziativa utile ad addebitare il costo di queste elezioni sulla cartella delle tasse dei dodici dimissionari. Paghino loro, non noi.
Chiedo che questo impegno venga assunto ora, subito, prima delle elezioni, in modo che i cittadini siano informati bene fin da ora su quali liste difendono i cittadini dagli amministratori che hanno sbagliato e quali, invece, preferiscono difendere gli indifendibili dodici dimissionari, di destra e di sinistra.
Tornerò ancora sull’argomento. Prima e dopo le elezioni.
Cordialmente.
da Alberto Fiorani |