Pubblicato martedì, 22 ottobre 2013 15:04 - 5862 -
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Il saluto a Carlo Lanari |
Ci sono persone che vivono andando perché non riescono a star ferme né con il corpo né con la mente e fra queste c'era Carlo. Carlo non riusciva a star fermo neppure di notte: era sua caratteristica dormire poche ore, dopo di che, per ingannare il tempo, passeggiava per casa oppure leggeva o guardava la televisione, protestando per la pochezza dei programmi. Infine usciva, a volte prima dell'alba.
Fin da giovanissimo divenne dipendente comunale, un ruolo, questo, che ben si sposava con il suo amore profondo per Senigallia, che lo portò, appena sedicenne, a sviare le ricerche delle truppe tedesche intenzionate a far saltare l'acquedotto della città.
Nel suo percorso lavorativo, Carlo raggiunse la qualifica di responsabile degli edifici pubblici e del settore sport e, grazie alla sua grande capacità organizzativa, diede anche un notevole contributo all'attuazione di due avvenimenti che portarono Senigallia alla ribalta nazionale con "Campanile sera" ed europea con "Giochi senza frontiere". Di "Campanile sera", ricordava l'emozione della presentatrice televisiva, da lui incoraggiata prima di andare in onda. Di "Giochi senza frontiere", raccontava il grande lavoro per la preparazione della trasmissione da Senigallia e la soddisfazione per le trasferte in altri paesi europei.
In età matura, Carlo si avvicinò a quelle che furono le sue due grandi passioni: il ciclismo e le escursioni in montagna, molti cicloamatori devono a lui la scoperta delle ineguagliabili vette dolomitiche. bicicletta.
Marcato il cartellino alle due, mangiato in fretta un piatto di riso in bianco, freddo polare o solleone che fosse, tre volte alla settimana, alle due e tre quarti si partiva.
"Affidabile" è l'aggettivo che meglio descrive Carlo: la parola data diveniva per lui un imperativo categorico. E se "no" doveva essere, lo diceva chiaramente, senza girarci attorno con acrobazie diplomatiche e dialettiche, che non gli appartenevano.
Il Panathlon Club gli ha attribuito il Premio alla Carriera per la sua partecipazione a tante vicende sportive importanti.
Personalmente ricordo la sua disponibilità quando a Senigallia venne organizzata la tappa a cronometro del Giro d'italia, oltre 400 volontari collaborarono con noi, fu un grande successo.
Il Sindaco Mariani ci ricevette nella Sala Consigliare per attribuirci un riconoscimento pubblico. Molte cose dello sport le ho imparate da lui, sicuramente molte meno di quello che lui avrebbe voluto.
Si dice che si muore veramente quando si viene dimenticati perché soltanto l'oblio rende il distacco irreparabile. Questo significa che Carlo vivrà ancora a lungo perché sono tante le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato e anche perché certi tratti del suo carattere è agevole riconoscerli nella figlia Antonella e nella nipote Alessandra, da lui molto amate, unitamente ad Adelaide e Riccardo.
Una ultima annotazione, il Comune ha deciso di non fare più manifesti per i dipendenti deceduti andati in pensione per ridurre la spesa pubblica.
Non entro nel merito della decisione, ma i dipendenti non potrebbero versare un euro all'anno all'economato e fare un cassetto da dove attingere in queste occasioni? In fondo si tratta di spendere 40 – 50 euro per ogni funerale.
Riposa in pace, Carlin.
Per correttezza preciso che la prima parte di questo intervento riporta integralmente il fraterno saluto fatto a Carlo da Luigi Severi al termine della Messa di commiato.
da Paolo Pizzi
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Scritto da Visitatore anonimo il 2013-10-23 09:31:15 Per correttezza preciso che la prima parte dell'intervento riporta integralmente il fraterno saluto fatto a Carlo da Luigi Severi al termine della Messa di commiato. | |
Ultimo aggiornamento ( mercoledì, 23 ottobre 2013 09:54 )
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