Pubblicato venerdì, 04 aprile 2014 18:29 - Letture Articolo 4331 - Condividi 
Museo Nori de’ Nobili, serve più trasparenza e partecipazione
Nori de NobiliCome cittadina dedico parte del mio tempo libero in attività di promozione del territorio, fino all’anno scorso ho anche collaborato con l’ufficio turistico di Ripe. Scrivo queste righe appunto come cittadina, al di là di cariche che attualmente ricopro presso associazioni, che in ogni caso sono a titolo di volontariato gratuito. Credo nelle potenzialità del nostro territorio, nelle sue ricchezze culturali. Il fatto che vorrei raccontare può sembrare in sé abbastanza marginale, ma invece riguarda due aspetti della convivenza civile che per me sono valori basilari: trasparenza e partecipazione.
Il 3 marzo scorso presento in comune una richiesta di informazioni in merito ad alcuni aspetti dell’organizzazione dell’ufficio turistico e del Museo Nori de’ Nobili: una realtà importante del nostro territorio, frutto di un investimento di ristrutturazione per un costo complessivo di più di un milione di Euro.

Una struttura dalle enormi potenzialità sulla cui organizzazione, sui cui costi, come qualsiasi cittadino, ho diritto ad avere le informazione che le leggi sulla trasparenza consentono di ottenere. La richiesta nasceva anche dalla mia difficoltà nel reperire informazioni sul sito del comune, dove spesso i link erano inattivi. Inoltre alcuni aspetti mi sembravano poco chiari: mi chiedevo chi fosse il responsabile dell’ufficio turistico e del museo, cosa che dovrebbe essere palese per qualsiasi servizio.
 
Nella risposta che mi giunge quasi un mese dopo si legge, tra l’altro, che tutte le sovvenzioni, i contributi, i costi relativi al Museo Nori de’ Nobili e all’ufficio turistico sono consultabili dai siti internet comunali, per visionare  i quali vengono fornite indicazioni. Ad una mia nuova consultazione del sito ci sono più documenti visibili ma ho ancora difficoltà a reperire alcune informazioni. Ma la cosa strana è che cliccando su alcuni atti amministrativi del nuovo Comune appare il medesimo messaggio di errore che mi impedisce la consultazione.

Per quanto riguarda invece la mia domanda su chi siano le figure di responsabili di Museo e ufficio turistico la risposta suscita in me qualche perplessità. Mi è stato inviato un atto del 2000 nel quale si individua la figura del prof. Carlo Emanuele Bugatti come direttore della Civica Raccolta d’Arte Nori de’ Nobili, il quale da allora presta la sua opera senza oneri per il comune. Che si faccia riferimento ad un atto del 2000 per un Museo aperto nel 2012 appare strano, anche se nel frattempo ci sono stati eventi legati alla valorizzazione della pittrice marchigiana. Ma appare ancora più strana la risposta all’altra domanda, ossia chi sia il responsabile dell’ufficio turistico: apparentemente non c’è alcun responsabile. Nella risposta difatti si legge che: “in merito alla richiesta relativamente all’individuazione di un direttore e/o responsabile dell’ufficio turistico non ci sono nomine.” Ma è un servizio con addetti, con un orario di apertura al pubblico, appare singolare la scelta di non nominare un responsabile. Chi decide o ha deciso in passato gli orari di apertura? Se ci dovesse essere un problema di qualsiasi tipo, ad esempio, malauguratamente, una sparizione di materiali, chi ne risponde?

Se da un lato è lodevole che una figura competente e preparata come il prof. Bugatti presti la sua opera gratuitamente come direttore, dall’altro suscitano perplessità alcune voci di costo, ora più facilmente reperibili nel sito, sulle quali non intendo soffermarmi in questa sede. A scanso di equivoci non è in discussione la legittimità dei comportamenti di funzionari ed amministratori, come non lo è la preparazione di tutti gli operatori. Non è neanche in discussione la Pro Loco di Ripe, titolare da anni di una collaborazione col comune: il suo presidente, il suo direttivo, i soci, lavorano a favore di del nostro territorio con spirito di abnegazione, è inoltre chiaro che il Museo ha organizzato numerosi eventi. Ciò su cui occorre riflettere è il modello organizzativo generale, ma per fare ciò occorre conoscere i dati.  Credo quindi che un patrimonio come il Villino Romualdo, meriti uno sforzo maggiore in termini di trasparenza in modo tale da favorire una maggiore partecipazione alle scelte organizzative, da parte di singoli cittadini, gruppi e associazioni, nella convinzione che la cultura, soprattutto in tempi di crisi, sia un importante investimento per il futuro.

di Elena Morbidelli

Commenti
Scritto da Visitatore anonimo il 2014-04-06 12:12:54
... Disse la volpe che non arrivò all'uva!

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