Pubblicato venerdì, 14 ottobre 2016 12:06 - 6291 -
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Lettera aperta al Sindaco: "Su piazza Garibaldi mi sono ricreduto..." |
Caro Signor Sindaco,
confesso che abitando in centro e costretto a cambiare strada in via Cavallotti – quando sono iniziati i lavori in piazza Garibaldi- e imbucare via delle Caserme stretta e a doppio senso quindi pericolosa, qualche malattia gliela ho augurata, ma piccola, curabile con i vecchi sulfamidici senza scomodare gli antibiotici e sicuro che il mio augurio non sarebbe andato a buon fine.
Quando poi ho scoperto la bellezza della piazza privata dei non fiorenti (nel senso di non belli) ippocastani ho cominciato a cambiare idea.
Quando i lavori sono finiti, sbucando da via Maierini per rientrare in via Cavallotti iniziando a vedere (e ad udire) i bambini che strillano in piazza che giocano in assoluta libertà e sicurezza, allora ho definitivamente cambiato idea.
Mi è sembrato di riviere una sensazione che ho avuto qualche anno fa quando partendo da Senigallia rumorosa, zeppa di auto in sosta e no (piazza Garibaldi, piazza del Duca, piazza Simoncelli) mi sono trovato in una piazza di Venezia silenziosa e piena di giochi di bambini.
Anche le discussioni sembra siano finite: sia il prof: Severini, di cui ho grande stima e considerazione, che si è buttato in una polemica anticlericale alla Renzo Paci (caro amico e valido storico) così il prof. Cionchi che conosco e rispetto ma questa volta, come si dice in Sicilia,” ha pisciato fuori dell’orinale” definendo Garibaldi ladro e assassino. Garibaldi era cattolico e ha sposato in chiesa la sua Anita ed ha battezzato i suoi figli. Se ha svaligiato qualche pollaio era per far mangiare i suoi “mille” ma non si può dimenticare che è stato primo attore nella ricostituzione dell’Italia unita.
Grazie Signor Sindaco.
da Domenico Pergolesi
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Ippocastani Scritto da Visitatore anonimo il 2016-10-14 22:28:20 Ippocastani??? Erano Lecci... | |