Fotografare di nascosto una persona, incorniciarla con un cerchio rosso, come fosse un bersaglio, e inviare la foto ai mezzi di informazione: lo chiamano “monitorare i parcheggi”, per darci ad intendere che stanno svolgendo chissà quale lavoro d’inchiesta sull’esistenza dei cosiddetti “parcheggiatori abusivi” (in realtà questuanti). Sai che novità! Che novità e che coraggio.
Vigliacchi invece: scegliersi un nemico a sua insaputa ed additarlo all’opinione pubblica. Un nemico debole - comodo eh? - una persona senza diritti di cittadinanza. Provino a fotografare e pubblicare allo stesso modo un qualsiasi cittadino in regola, uno che potrebbe rivolgersi ad un avvocato, magari che sappia anche il loro nome e cognome rigorosamente acquattato dietro le sigle di partito.
Vigliacchi e parassiti: politicamente intendo, laddove la loro rendita politica è data unicamente dall’ostracismo nei confronti del diverso, guarda caso sempre individuato tra i più indifesi. Una rendita politica facile che non ha bisogno di grandi analisi - che tocca studiare! - ma si accontenta di stigmatizzare la diversità (il meridionale? l’omosessuale? lo straniero? ecc.) trasformandola in intolleranza, a volte anche violenta.
La questione dei profughi, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla per questi! Ci si avvinghiano come l’edera alla quercia. Parassiti appunto.
Vigliacchi, parassiti e ridicoli: fateci caso, hanno fotografato l’extracomunitario ma hanno pedantemente coperto il numero di targa delle auto in sosta. Lui non ha diritto ad alcuna privacy - sarà anche una persona, forse, ma un cittadino no! quindi non ha diritti! - ma il padrone dell’auto si, chissà cosa starà facendo lì? Magari non vuol farlo sapere, rispettiamolo. A questi piace fare il capoclasse col gessetto in mano, ma alla lavagna segnano solo il nome del compagno “sfigato”, non certo quello del figlio del dottore. E non vengano a dire che il vero bersaglio dei loro strali è il sindaco, non è vero, altrimenti ci sarebbe stato lui al centro della foto, cerchiato di rosso.
Vigliacchi e razzisti. Quelle foto sono il sintomo preoccupante di una sorta di idrofobia, la bava alla bocca di una certa politica, che sta contaminando velocemente la società civile, rispetto alla quale occorrerebbe trovare un antidoto prima della vera e propria epidemia. L’odio porta solo altro odio.
Scrivendo queste poche righe - indecise tra sdegno, ironia e sarcasmo - penso invece ai miei colleghi/e, compagni di lavoro nella fabbrica di cui sono dipendente, provenienti dalla Nigeria, arrivati ormai da almeno quindici anni (e che difficilmente leggeranno queste righe): persone come noi che, con molto coraggio ma anche tristezza, hanno lasciato la loro terra di origine, avara quando non violenta. Ci vuole molto coraggio per farlo. Il coraggio.
Stanno lavorando a testa bassa per mantenere la propria famiglia qui e mandare qualcosa là, per sostenere gli anziani o per far mettere in piedi un’attività lavorativa ai propri cari che sono rimasti: aiutiamoli a casa loro? Ci stanno già pensando per conto proprio. Perciò non meritano l’odio, bensì il rispetto e a volte anche ammirazione.
Allora?
Su queste foto malate nessun altro ha qualcosa da dire? Mi piacerebbe sentire qualche parere, non tanto dei soliti, noti esponenti politici locali, quanto della società civile. Per esempio insegnanti, imprenditori, autorità religiose, artisti, sindacalisti...
E il variegato e ricco modo del volontariato che tanto fa. Vorrei che in questo caso dicesse qualcosa.
Ed infine chiedo ai direttori dei mezzi d’informazione: era opportuno pubblicare quelle foto in quella maniera?
Roberto Primavera
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Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-10 20:20:37 | Risposta al Sig. Primavera Mirco Marchio Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-10 22:40:14 Caro Sig. Primavera , ho letto con curiosità' e sconcerto quanto da lei scritto e francamente non credo abbia capito bene il problema .Qui nessuno fomenta odio e men che meno sollevazioni popolari ma si sta parlando di sanare , con i modi e i tempi imposti dalle nostre leggi , una situazione di illegalita ormai diffusa su tutto il territorio cittadino . Deboli o non deboli sono degli illegali che esercitano una professione illegale all'interno di aree pubbliche , peraltro dotate di regolari parchimetri . Pertanto la invito cordialmente ad attenersi al cuore del problema senza manifestare le sue personali considerazioni in quanto , quello che lei ha scritto , non ha nulla a che vedere con la problematica in parola. Cordiali saluti | Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-10 22:55:17 Ma quanto la fai lunga! Tutta questa sbavata per un soggetto preso di spalle che potrebbe benissimo essere bianco. Ma poi che c'entra la politica? Come se non fosse la classe politica al potere a consentire gli sbarchi senza fine. | Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 08:38:49 Non conosco la persona che ha scritto, ma penso che sia paradossale il suo articolo. I continui "lasciamo perdere i deboli", ci portano a far crescere i problemi fino al punto che, non riusciamo più a tornare indietro. Non dobbiamo illudere queste persone lasciandole fare....se no ne arrivano altri. Non dobbiamo fargli pensare che questa sia la terra del bengodi, purtroppo non è più cosi.
| Giusto! Noris Secchiaroli Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 09:06:30 Bravo, hai scritto una sacrosanta verità. Ci vuole poco a prendersela con i più deboli. ma non è questo il punto. Il coraggio della denuncia, la vera conoscenza e individuazione dei problemi, l'argomentazione critica, non fanno più parte del bagaglio culturale e formativo di molte persone che hanno la pretesa di rappresentarci. E non si tratta di essere di sinistra o di destra! | Si come no! Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 09:29:53 Sono proprio gli articoli e le foto a farmi innervosire vero? Non sono loro che ogni volta che metto piede in città vengono e piangono fame...una fame che se provi a placarla offrendogli cibo si agitano e quasi ti insultano. E' una foto con il cerchietto roisso vero? oppure sapere che ...quando finalmente gli agenti sono riusciti a fermare uno di loro (per rissa)...gli hanno trovato in tasca 400 euro...io che sono un ricco e potente giro con al max 50 euro in tasca.... loro deboli indifesi con 400 euro...... lasciamoli in pace a questi deboli!! | Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 10:51:50 Sig. Primavera non faccia paragoni che non stanno nè in cielo nè in terra, un numero di targa è molto piu' riconducibile ad una persona rispetto ad una foto di schiena per di piu' scattata da lontano...56732 | giusto ma quali soluzioni? Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 11:01:38 Assolutamente giusto quanto ha scritto il sig. Primavera. Però vorrei capire quali soluzioni suggerisce per arginare un fenomeno che sta assumendo dimensioni notevoli, pur senza fare allarmismo. | Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 13:47:04 Roberto, ciao, non ci conosciamo, concordo riga per riga con quello che hai pubblicato, bravo ! Si, perchè tu il coraggio ce l'hai. | Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-11 21:35:53 ...e per fortuna che non lo conoscevi !!! | SEI UN IGNORANTE... Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-13 11:00:33 Ho personalmente chiesto ai vigili personalmente e mi han risposto che sono con il permesso di soggiorno in regola. Una volta ne hanno inseguito uno, si è messo a correre il parcheggiatore abusivo e una macchina lo ha investito. Se avrai ben capito io sono uno di quelli che non dà l'euro per non incentivare i loro sporchi traffici perché questi alimentano il mercato della droga e della prostituzione a Senigallia. Le spiagge libere a Senigallia sono occupate dai loro ombrelloni. Una volta sono capitato in un parcheggio con un solo posto libero. L'abusivo si era nascosto e mentre entravo mi ha fatto cenno. Sono andato via, si è messo il dito dritto nella fronte. Gli ho risposto col dito medio, da lontano me lo ha restituito. Dal nervoso volevo far finta di prenderlo sotto con la macchina per poi scendere e fargli capire che non ci si comporta così. Fortuna che mi ha fermato la mia fidanzata che quello alto 2 metri me le avrebbe anche date. Lavoro in una fabbrica composta all'80% da extracomunitari e uno onesto mi ha risposto che se lo prendevo sotto con la macchina non si sarebbe spostato perché non hanno reddito e sono disposti a lucrare in qualsiasi modo. Mi avrebbe denunciato, spillato denari e il solito italiano razzista sui giornali. Vergognati tu che oltre a non sapere niente predichi la rovina del tuo paese!!! | una soluzione Scritto da Visitatore anonimo il 2017-05-13 11:14:15 non so quale soluzione si possa intraprendere per risolvere il problema, ma credo che creare cooperative ad hoc per (ad esempio) gestire il parcheggio o gestire il verde urbano sia un po' una presa in giro perché allora lo vado a fare io quel lavoro dato che non ce l'ho attualmente. Inoltre credo che sarebbe contrario al principio di equità e a qualsiasi legge perché per favorire una categoria, andrebbe a sfavorire un'altra. Secondo me (opinione personale), non è giusto sfogare la nostra rabbia contro di loro perché veramente sono vittime più di noi di un sistema che lascia i problemi irrisolti. E se fossi io al posto loro, sicuramente andrei a fare qualcosa che - nonostante sia contro la legge - mi possa sfamare. O se parlate di racket, possa pagare chi mi sfrutta. | |