Il progetto di un Museo senigalliese del '900, cioè il progetto di una raccolta, capace di documentare le esperienze artistiche emergenti del secolo appena trascorso, ha rappresentato una delle attività principali condotte dal Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia negli ultimi anni.
Oggi, proprio in virtù di tale progetto, la città di Senigallia può disporre di una importante collezione d’arte che, da un lato documenta i protagonosti della fotografia, da Mario Giacomelli ai fotografi del Gruppo Misa, che hanno segnato la storia della fotografia d’arte del secondo Novecento; dall’altro, con le opere di Enrico Mazzolani, Silvio Ceccarelli e Alfio Castelli, la documentazione di scultori che hanno rappresentato le tappe qualificanti della plastica novecentesca italiana. “Consapevole dell’importanza delle acquisizioni del Musinf in questo settore” spiega il direttore Carlo Emanuele Bugatti “il Museo senigalliese si è attivamente adoperato in questi anni anche sul piano della valorizzazione nazionale ed internazionale delle raccolte”. Infatti dopo le numerose iniziative internazionali già realizzate e in programmazione riguardanti le raccolte di fotografia, si segnala ora la recente richiesta, avanzata dal Servizio Attività e Beni Culturali della Regione Marche, di esporre tre opere dello scultore Alfio Castelli in una mostra che sarà allestita, a partire dal prossimo novembre, presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Mosca. Il progetto espositivo, promosso dalla regione Marche, intende presentare, presso la prestigiosa istituzione russa, “L’arte italiana del XX secolo attraverso le opere dei grandi marchigiani”. “È evidente” sottolinea il direttore del Musinf Carlo Emanuele Bugatti “come la scelta della regione Marche di esporre in questa mostra moscovita le opere di Castelli, rappresenti un riconoscimento implicito dell’importanza di questo autore collocandolo tra i grandi protagonisti dell'esperienza sperimentale della scultura italiana, fiori-ta nel secondo dopoguerra.”. Alfio Castelli nasce a Senigallia il 20 settembre 1917. Nel 1933, grazie alla vincita di una bor-sa di studio, si iscrive all'Istituto di Belle Arti di Firenze. L'ambiente è altamente sti¬molante e decisivo per la sua formazione artistica. La vincita di una borsa di studio gli consente di andare a Roma ed iscriversi all'Accademia di Belle Arti, al corso di scultura, diretto da Angelo Zanelli, autore della centrale statua di Roma nell'Altare della Patria. Nel 1939, per quanto giovanissimo e ancora studente d'Accademia, il suo nome inizia a circolare negli ambienti artistici romani grazie all'e¬sposizione, sotto accettazione, di un suo bronzo (Ritratto di Carletto) alla III Quadriennale di Roma e alla mostra alla Galleria del Teatro delle Arti con Mirko e Afro, col quale ultimo stringe da questo momento una forte amicizia che durerà quasi tutta la vita. Nel 1941 è nominato assistente della cattedra di Figura e Ornato modellato di Carmine Tripo-di presso il Liceo Artistico abbinato all'Accademia di via Ripetta. Nel gennaio del 1945 espone, con Mafai, Leoncillo, Scordia, Scialoja, Capogrossi, Gentilini, Franchina, Guttuso, Turcato ed altri alla Galleria San Marco alla prima mostra organiz¬zata dalla Libera Associazione Arti Figurative, presieduta da Gino Severini. Nel 1951 è invitato a partecipare alla I Biennale Internazionale d'Arte di S.Paolo del Brasile, mentre, due anni più tardi, allestisce mostre personali alla Benjamin Gallery di Chicago e alla Landau Gallery di Los Angeles. Dopo tre presenze alla Biennale di Venezia con singole opere, la XXXII edizione del 1964 riserva a Castelli un'intera sala. Dal 1970 le variazioni sul tema sferico occupano per intero la ricerca artistica di Alfio Castelli, in una poetica della compenetrazione di masse, piani e volumi. Da questo periodo, il progressivo estraniarsi dai grandi circuiti espositivi e di mercato è per Castelli una scelta sempre più consapevole. Tutte le energie sono devolute alla ricerca e alla produzione artistica. Nel 1978 ottiene l’incarico all'Accademia di Belle Arti di Roma, quale titolare della cattedra di Scultura. Nel 1982 diviene titolare della cattedra di Scultura nella Scuola libera del Nudo di piazza Mignanelli, mentre prosegue la scelta consapevole del rifiuto a partecipare a rassegne espositive, chiudendosi in un sofferto autoisolamento, che interromperà solo nel 1986 per partecipare alla XI Quadriennale romana. Il 19 dicembre 1992, Alfio castelli muore all’età di 75 anni. I suoi funerali si svolgeranno due giorni dopo in Santa Maria in Montesanto, chiesa degli artisti a Piazza del Popolo. dal MUSINF
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