Una città libera dai cassonetti, dai rifiuti ammassati per le strade e dai cattivi odori. Non stiamo parlando di un'utopia, ma di una realtà non lontana dal verificarsi grazie ad un piano basato sulla domiciliarizzazione della raccolta, una sorta di "porta a porta" che chiamerà in causa i singoli cittadini.
L'obiettivo è quello di intervenire sulla differenziazione dei rifiuti, per raggiungere il minimo del 35% stabilito dalla Legge Ronchi, secondo la logica del riutilizzo e del recupero di materia prima e di energia. Senigallia, Comune capofila del consorzio Cir33, si attesta oggi su un 12%, percentuale ancora bassa dettata dall'attuale struttura "l'impiantistica è un elemento fondamentale - ha ribadito l'Assessore Maurizio Mangialardi nella seduta della II Commissione Consiliare - in queste condizioni non è possibile fare di più, ma con la costruzione e la messa in opera dei due impianti di Corinaldo e Maiolati Spontini, il primo per la frazione umida e il secondo per quella secca gli obiettivi sono ambiziosi".

Ai due nuovi impianti bisogna aggiungere il piano elaborato dal consorzio e studiato in modo specifico per ognuno dei 33 comuni che ne fanno parte, progetto che prevede la raccolta a domicilio dell'umido, della carta, della plastica, del vetro e del secco non riciclabile.
Un sistema che potrà permettere il passaggio da tassa a tariffa "Si tratta di responsabilizzare l'utenza - tiene a precisare Laura Filonzi, direttore del Consorzio - nell'ottica che più differenzi meno paghi, di fatto è lo smaltimento del secco non differenziato che costa". Proprio a Senigallia il prossimo Novembre partirà una sperimentazione del progetto per 10 mila abitanti: in carenza dell'impiantistica si testerà l'avvio del sistema grazie ad un finanziamento provinciale. Il progetto finale che prevede il coinvolgimento di 29 mila abitanti, compresi i 4 mila di Marzocca e Montignano, permetterà a Senigallia di raggiungere una percentuale di differenziazione vicina, se non superiore al 70%.
Saranno invece escluse le cosiddette "aree vaste", dove la densità della popolazione non è tale da rendere significativa una raccolta domiciliare, in questi casi il sistema rimarrà invariato, fatta eccezione per la fornitura di incentivi per l'autocompostaggio dell'umido. Per quanto riguarda i due impianti quello di compostaggio di Corinaldo sarà pronto per metà 2008, considerando l'avvio di lavori il prossimo giugno: costo della realizzazione 6.900.000 euro, con una partecipazione del Comune di Senigallia per 159 mila euro. Tempi più lunghi per quello di Maiolati, destinato al secco non riciclabile e alla produzione di CDR (Combustible Derivato dai Rifiuti). Costo dell'impianto 4.950.000 euro, di cui 105 mila euro provenienti da Senigallia. "Si tratta di cambiare la mentalità partendo dalle case - ribadisce Laura Filonzi - a breve inizieremo una campagnia di sensibilizzazione con manifesti, lettere e incontri con la cittadinanza. Senigallia avrà più di un incontro, il primo il prossimo Luglio".

di Gloria Gasparrini

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