Ormai il "re è nudo"…questa maggioranza non è più tale, viste le defezioni e le spaccature quotidiane che lacerano una compagine litigiosa ed irresponsabile. Quanto successo mercoledì sera in Consiglio Comunale, è l’evidente dimostrazione che Senigallia non ha più un’amministrazione capace di fare il proprio dovere: quello naturale di governare la città! Nemmeno atti di ordinaria amministrazione, come la surroga di un consigliere andato a fare l’assessore, figuriamoci un atto importante e strategico come la revisione della pianta organica delle farmacia, per non parlare dei necessari provvedimenti della città, in settori chiave come porto, urbanistica e turismo.
Come forze di opposizione non vogliamo nemmeno entrare nel merito dello scontro che in questi giorni si sta consumando all’interno della maggioranza: non si può prendere una posizione su questioni incomprensibili ai più, inaccettabili per la città: litigare non tanto per programmi e diversità di vedute sui problemi che affliggono Senigallia, (cosa che potrebbe essere anche lecita) bensì per accaparrasi un posto in più, qualche sgabello per poter ottenere un po’ più di visibilità! Si dovrebbero vergognare tutti i protagonisti di questa vicenda. Non ci si dica quindi che non avevamo ragione nel 2005 subito dopo le elezioni amministrative quando la maggioranza nasceva già lacerata dalle divisioni interne fin dalla nomina del Presidente del Consiglio Comunale. Non ci si dica poi che non avevano ragione anche quando, subito dopo le elezioni politiche, di fronte ai risultati che vedevano la crescita di rilievo di Rifondazione Comunista e la batosta alla Margherita, dicemmo come forze di opposizione, che vi sarebbe stato un vero e proprio sconquasso, un tutti contro tutti. E così è stato. Non siamo sicuramente delle "cassandre", siamo solo un po’ attenti agli umori dei nostri "colleghi" di maggioranza. Ma quello che è di estrema gravità è che oggi la città non può contare di una reale maggioranza in consiglio Comunale. Il sindaco, ormai logorata nell’immagine e nella autorevolezza di governo, dovrà su ogni pratica, anche le più insignificanti, aprire una sfiancante trattativa "ad personam", con gli "irrequieti", tutto a discapito dell’azione e dell’efficacia amministrativa. E’ chiaro che questioni importanti, che da tempo giacciono nei cassetti dei rispettivi assessorati, non verranno, almeno per ora tirate fuori, con il rischio di essere affossate dal "fuoco amico" della maggioranza. Ed allora ci sembra evidente che la cosa migliore per la città sia quella di riflettere obiettivamente sulla possibilità o meno di andare avanti e di proseguire su questa via di stenti e patimenti. Il sindaco prenda atto della crisi della sua "armata brancaleone" e decida con le dimissioni di scrivere la parola "FINE" su questa farsa tragicomica che si sta propinando alla città.
Alessandro Cicconi Massi (FI)
Gabriele Girolimetti (AN)
Gabriele Cameruccio (UDC)
Fiore Bittoni (Misto)
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