Una breve analisi su alcune strade percorse da ”Guzzonato & C.” per ridurre i costi del comune di Senigallia. Nel 2005 si è iniziato con la rinegoziazione dei mutui che nei fatti scarica sulle future generazioni una parte dei costi di nostra competenza ( es. avevamo un mutuo dal costo annuo di € 400.000,00 con scadenza 2023; al suo posto abbiamo un mutuo dal costo annuo di € 300.000,00 con scadenza 2035) Agli inizi del 2006, con la prima variazione di bilancio, hanno cambiato nome ( da costo ad investimento) ad alcune voci per un importo pari ad € 800.000,00.
Tale voce non è più (nei documenti contabili) una spesa corrente ( anche manutenzione ordinaria!) ma un investimento e come tale andrà a carico, secondo gli schemi delle quote di ammortamento, dei bilanci degli anni successivi. In questo modo, ancora una volta, solo nella forma, vengono rispettati gli obblighi del governo centrale. Oggi, con la seconda variazione di bilancio 2006, è stata proposta, e approvata, una soluzione a dir poco “geniale” per i proponenti. L’idea nasce dalla improrogabile necessità di ridurre i costi. E’ sufficiente chiudere un’attività, attualmente gestita dal comune, e i relativi costi non ci saranno più. La mia testa mi porta a concludere che , così facendo, anche i ricavi, magari maggiori delle spese, scompariranno. Questo non è importante; l’unica cosa che conta è quella di ridurre i costi. Con questa motivazione sarà pertanto esternalizzata (le “fregature” sono sempre mascherate da belle parole) l’attività del mattatoio comunale. In questo modo il comune di Senigallia non gestendo, da luglio 2006, più l’attività del mattatoio ridurrà i costi di € 105.000,00( poco importa se, nel frattempo, i ricavi si ridurranno di € 111.000,00). Un regalo di 6.000,00 € ( 12.000,00 su base annua) alla persona che accetterà questo legale artifizio contabile ( frase utilizzata dello stesso assessore in una seduta di commisssione). Nei fatti abbiamo esternalizzato gli utili. Voglio proprio vedere chi si accollerà le attività in perdita. Il vero pericolo di questo modo di fare potrebbe essere un altro. Riducendo in questo modo i costi si è autorizzati, anche se non produrranno adeguati utili, sia sul piano micro e/o macro-economico, ad aumentarne altri ( il modo più semplice e lecito per assumere altro personale e/o assegnare consulenze, con ogni probabilità, non necessarie, se si applicano i consigli di Visco). Se altri comuni hanno già operato in questa direzione vuol dire soltanto che sono, secondo il mio pensiero, solo peggio del peggio di noi . Cosa si può e cosa si deve fare? E sufficiente fare ciò che propone il vice-ministro Visco: equità, efficienza, semplificazione oppure, se preferite, seguire il pensiero di Rutelli secondo il quale, nel settore pubblico, vi sono troppe aree di inefficienza,di sovrapposizioni e di sprechi ( TG3 del 28/06/06). Ogni assessore, dirigente e responsabile di settore, se capace, sa, dove e come, realizzare nei fatti le proposte sopra indicate che sono, guarda caso, parola più parola meno, le linee guida di qualsiasi persona in grado di risolvere i problemi. Perché, allora, i dirigenti, pur in possesso delle necessarie capacità, non operano in questa direzione? La spiegazione, secondo il mio pensiero, dipende dal fatto che i loro obiettivi, fissati dall’amministrazione comunale, sono diversi rispetto alle linee guida dettate anche da Rutelli e Visco. Proviamo a pagare, e a rinnovare, il contratto dei dirigenti in funzione di queste necessità e solo allora potremmo risolvere i problemi, senza ricorrere ai sopra citati artifizi contabili, che prima o poi qualcuno dovrà pagare. Più si ragiona sul poi e più il conto sarà salato. Se a qualcuno interessa il poi si faccia avanti.
di Floriano Schiavoni Consigliere Comunale
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