Nella disputa tra il Sindaco e il Centro Sociale Mezza Canaja è bene non scambiare gli effetti con le cause. All’interno del variegato mondo dell’associazionismo giovanile, questo gruppo sta offrendo un suo particolare contributo, dal quale si può certamente dissentire, che però va apprezzato non solo per le proposte culturali, sociali e di informazione, ma anche per la modalità di gestione autonoma e partecipata delle loro iniziative, delle quali l’insieme del gruppo si assume gli oneri e le responsabilità. Sono questi i motivi che stanno alla base dell’intervento di mediazione che il Sindaco e la Giunta hanno operato verso la proprietà dell’edificio ex Enel per consentire al collettivo del Mezza Canaja di avere a disposizione locali idonei alle loro attività, fatto che non costituisce un privilegio o una lesione del principio di parità, non essendo richiesto da alcuno quello stabile in condizioni di abbandono nell’attesa di future scelte urbanistiche.
Trattandosi, però, di una sistemazione provvisoria e non del tutto idonea, in questi mesi, proprio su richiesta dei giovani del Centro Sociale, si è posto il problema di una diversa ubicazione, rispetto alla quale il contributo senza dubbio offerto dall’Amministrazione ha risentito di un apporto non sempre adeguato da parte del Sindaco, tanto più in vista del prossimo 30 settembre, data della scadenza dell’attuale contratto. Se posso interpretare i fatti di questi giorni, credo che questa sia la causa che ha avuto come effetto le preoccupazioni e il risentimento poi espresso dal gruppo del Mezza Canaja con quei toni aggressivi che giudico comunque del tutto fuori luogo, come ho avuto modo di dire ai diretti interessati. Quindi non siamo in presenza di una richiesta assistenziale o della pretesa di vedersi assegnati in via preferenziale alcuni locali comunali da “mamma-Giunta”, ma di rinnovare quel riconoscimento e quella collaborazione che sono stati validi nel periodo pre-elettorale (tanto da venire iscritti nel programma amministrativo) e che ora devono realizzarsi al pari altre scelte in materia di politiche giovanili, come ad esempio la conferma dell’esperienza del centro di aggregazione Bubamara.
di Roberto Mancini Gruppo Consiliare del Partito della Rifondazione Comunista al Comune di Senigallia
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