Pubblicato martedì, 12 settembre 2006 08:59 - Letture Articolo 3436 - Condividi 
"Ci preoccupa il rinvigorirsi di un brodo di cultura fascista e squadrista"

Interveniamo con ritardo sui recenti episodi che hanno visto protagonisti a Senigallia alcuni aderenti al gruppo neonazista Forza Nuova perché credevamo che tra le forze democratiche, almeno quelle che hanno sostenuto la netta vittoria dei no nel referendum confermativo del 25 giugno scorso, fosse ancora chiara la portata dell’impegno antifascista, nonostante anni di riabilitazioni del fascismo, di criminalizzazione della Resistenza e dell’antifascismo e di legittimazione di formazioni esplicitamente fasciste.
Ciò che ci preoccupa maggiormente è il rinvigorirsi di un brodo di cultura fascista e squadrista che attraversa le piazze, gli stadi, i luoghi di aggregazione in genere. Giovani omosessuali, barboni, extracomunitari pestati a sangue; atti di vandalismo siglati con la croce celtica e la svastica, aggressioni mirate a militanti della sinistra.

Con questo spirito sabato 1 settembre Rifondazione Comunista ha partecipato insieme ad altri al presidio di piazza della Libertà affinché fosse risparmiata alla nostra città la vergogna di una manifestazione di chi, in questi anni, anche se la nostra Costituzione vieta l’apologia del fascismo e la ricostruzione del partito fascista, si è distinto in aggressioni, quotidiani attacchi e attentati contro i luoghi dell’autogestione e della solidarietà.
E siamo stati in piazza anche perché da qualche anno avvertiamo la caduta di tensione antifascista, la rimozione dell'orrore nazista, rimozione che è degenerata sino al punto di mettere sullo stesso piano le lotte dei partigiani alla guerra dei repubblichini di Salò. Fascismo e antifascismo resi uguali da un revisionismo storico (che giunge a negare la realtà dell'Olocausto) la cui stessa penetrazione all'interno di aree significative della sinistra moderata è il segno di quanto si sia espansa l'egemonia delle classi dominanti (i ragazzi di Salò di Violante).
Questi processi di revisionismo storico, non solo subiti ma spesso promossi dalle stesse forze della sinistra, hanno aperto un varco attraverso il quale hanno potuto fare ritorno forze di destra segnate dal marchio infame dell’intolleranza e dell’odio verso le istituzioni democratiche.
Se c'era un senso, quindi, da attribuire alla manifestazione di sabato era proprio quello di rompere il muro di indifferenza e chiudere con la falsa idea dell'equidistanza, condannando le violenze neofasciste attraverso una mobilitazione democratica che chiedesse conto agli istigatori e ai seminatori d'odio e ricordasse tutto ciò a chi volta la faccia dall'altra parte, a chi si trincera con supponenza dietro a un atteggiamento di falsa equidistanza, a chi non vuole vedere né capire.
Invece, nel dibattito che ne è seguito sui mezzi d’informazione locali, alcuni esponenti politici cittadini, non solo di centro destra ma anche membri dell’amministrazione comunale e della maggioranza, hanno dato credito con reiterate prese di posizione alla interpretazione che la manifestazione di sabato 1 settembre altro non fosse se non la replica di quelle degli anni ’70 tra opposti estremismi, rossi contro neri.
Per cui sul banco degli imputati ci è finito chi ha organizzato e partecipato a quella mobilitazione, i cittadini che guardano al futuro, alla città che verrà, che partecipano alle lotte del presente e che respingono la manipolazione del passato e, in particolare, gli scomodi giovani del centro sociale Mezza Canaja.
Bene avrebbe fatto l’amministrazione comunale a presiedere essa stessa la mobilitazione antifascista, ricordando a tutti che Senigallia non è nuova a questo tipo di provocazioni e sempre ha reagito con fermezza e dignità.
Per questo riteniamo e ci adopereremo che sia indetta una manifestazione antifascista dove tutte le forze sociali e politiche dimostrino che in questa città le manifestazioni fasciste non sono tollerate.
Infine, le istituzioni non possono limitarsi ad affrontare la questione dei centri sociali come un problema di legalità o di ordine pubblico, dimenticando l’importante lavoro culturale, sociale e di servizio che questi svolgono, nei luoghi di frontiera, dove regnano l’emarginazione e l’esclusione, in particolare per i giovani.
Le istituzioni, in questo caso l’amministrazione comunale, hanno il dovere di aprire un dialogo vero riconoscendo l’utilità sociale dell’interlocutore e rifiutare i metodi proposti dalla destra che oggi si concretizzano nel negare spazi e agibilità; offrire la possibilità di continuare a svolgere le proprie attività in un percorso che culmini nella valorizzazione e nella legalizzazione di tale realtà.
Un’istituzione è miope se, da una lato, afferma di volere una reale partecipazione dei cittadini e, dall’altro, è incapace di dialogare con quei giovani che praticano autonomia e autogestione anche in forme conflittuali.



Rifondazione Comunista
Circolo di Senigallia




Commenti
Scritto da Visitatore il 2006-09-12 12:06:52
Cari e ignoranti Signori Comunisti, accusate i giovani di Forza Nuova e parlate di ricostruzione del Partito Fascista ma non parlate mai delle vostre origini, voi vi identificate con una bandiera rossa come il sangue, vi ricordo che il comunismo ha causato di gran lunga più vittime del Fascismo e Nazismo messi insieme, i Gulag Russi infatti coprono un ben più lungo periodo di anni e di vittime, quindi quando parlate di orrore pensate a quello che ha causato la vostra corrente Politica e menzionate gli stermini che voi compagni avete compiuto, se ci fosse Democrazia anche il vostro partito dovrebbe essere vietato dalla Costituzione Italiana, siete voi il vero pericolo per la Democrazia i quanto occultate la verità e strumentalizzate ongni evento che non vi aggrada come ritorno al Fascismo, inoltre appoggiate squadre di teppisti (vedi fatti di Genova e Milano)che nessuno vuole in questa città, che sono al limite della legalità e che non rispettano il diritto degli altri ad esprimere le loro opinioni in maniera del tutto pacifica. I partiti che hanno alle spalle dittature dovrebbero essere vietati, non solo il Nazismo o il Fascismo, il Vostro Partito non è da meno.

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